16 Luglio 2013
«Ungulati: in attesa della legge regionale miglioriamo gli strumenti che abbiamo»

Torino – «Non aspettiamo miracoli dalla nuova legge regionale sulla caccia, ma miglioriamo da subito gli strumenti che abbiamo». Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti Torino, sintetizza così il messaggio emerso dall’incontro tra Coldiretti Torino ed i sindaci e  amministratori di 13 Comuni del Chierese, di venerdì scorso a Marentino.
   «La situazione danni continua a essere molto seria – prosegue Roberto Moncalvo –, nonostante tutte le misure messe in campo da Provincia, Parco e Atc, ed è anche più seria di quanto dicano i dati statistici, perché molti coltivatori ormai sfiduciati, rinunciano anche a chiedere il risarcimento dei danni subiti. Per questo motivo, essendosi dimostrate inutili le ricette generiche che si ripetono da anni, gli auspici, le petizioni e le soluzioni buone per tutte le stagioni, occorre impegnarsi insieme per far rendere al massimo gli strumenti di contrasto  disponibili, migliorandone e semplificandone le regole operative, facendo spazio alle persone che più si impegnano e tagliando fuori chi,  a volte in malafede, rema contro e punta a far fallire gli abbattimenti».
   «I presenti alla riunione di Marentino – aggiunge Roberto Moncalvo – hanno concordato le linee di una strategia comune. Ciascuno, nel proprio ruolo, può e deve fare pressione per rendere più efficienti i metodi operativi, e quindi i risultati, delle diverse squadre di selecontrollori, eliminando le residue e radicate sacche di inefficienza e spingere per una migliore sinergia con gli interventi all’interno del Parco. In ogni caso, ed in modo trasversale va fatta pressione sulla Regione affinché nelle proposte di legge in discussione – Caccia e gestione della fauna nei Parchi – trovino spazio norme di semplificazione e deregolamentazione reali dell’attività di controllo della fauna causa di danni. Vanno immediatamente adottate le misure di semplificazione delle regole operative in vigore: gestione delle battute, interventi notturni, applicazione specifica della normativa sulla sicurezza, vendita degli animali abbattuti, per ridurre i costi di gestione ed aumentare l’efficacia degli interventi. Per fare questo non sempre servono nuove leggi ma atti amministrativi, rapidi e di buon senso ai diversi livelli: Regione, Parco, Provincia, Atc –. Per questi ultimi è essenziale che i rappresentanti degli Enti locali e delle parti  sociali negli Enti di gestione agiscano sempre nell’interesse pieno del territorio che li ha espressi. Occorre poi che tutti i danni vengano segnalati, poiché la mancata richiesta di risarcimento  provoca una sottostima della realtà: danno non dichiarato = nessun danno».  Nei prossimi giorni Coldiretti Torino affronterà la questione anche con i Sindaci dell’area Nord della Collina torinese: la riunione è calendarizzata a Casalborgone il prossimo 23 luglio.

–61CDTO2013 –

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