18 Gennaio 2010
Una filiera agricola tutta italiana

 TORINO - Al Lingotto, nella sala dei Cinquecento, durante la convention organizzata da Coldiretti Piemonte, svolta il 14 gennaio, il presidente confederale Sergio Marini ha annunciato che il progetto della filiera agricola tutta italiana è in una fase molto avanzata. Di fronte a un pubblico che ha fatto registrare il tutto esaurito, per numero di rappresentanti delle oltre 70.000 imprese piemontesi iscritte a Coldiretti, Sergio Marini ha dichiarato: «Alla politica non chiediamo aiuti o contributi, ma che non ci metta il bastone tra le ruote e che favorisca la realizzazione del nostro progetto della filiera agricola interamente italiana. Basta con le parole e le promesse che caratterizzano anche alcune organizzazioni del mondo agricolo. Coldiretti ha un progetto e intende realizzarlo attraverso la rete dei Consorzi agrari, lo sviluppo della filiera di commercializzazione e di trasformazione e con la vendita diretta organizzata che va dai Mercati di Campagna Amica alla presenza dei prodotti tipici nella grande distribuzione organizzata».
  Parole di plauso sono state espresse da Marini per il progetto della torre di sprayatura di Moretta, avviato recentemente, quale valida opportunità di commercializzazione del latte piemontese, che attualmente vive una congiuntura difficile. In tema di gestione delle quote latte, rammentando che Coldiretti non ha preso parte ai falò di Carmagnola, egli ha evidenziato la scelta confederale legata alla strategia del lavoro con le commissioni parlamentari che stavano dibattendo l’articolo 8 della legge 33/2009. Marini ha ribadito che le uniche modifiche migliorative apportate alla citata legge sono venute da Coldiretti e che quest’ultima è anche stata la sola organizzazione a ricorrere al Tar per sostenere il regolare pagamento delle sanzioni, così come previsto dalla stessa disposizione legislativa.
   Nei confronti di coloro che, nel tentativo di denigrare la strategia di Coldiretti, sostengono che l’Organizzazione si illude di risolvere i problemi dell’agricoltura con i Mercati di Campagna Amica, il presidente afferma: «Non siamo nati ieri; i Mercati di Campagna Amica sono un elemento di collegamento con il cittadino-consumatore. Ciò ha permesso alla società italiana di riscoprire il Made in Italy e le produzioni locali, comprendendo il vero significato di acquistare prodotti di origine certa. Non abbiamo mai trascurato la filiera lunga, anzi abbiamo sempre operato per dare risposte economiche concrete a tutte le imprese, anche a quelle che producono le cosiddette commodities».
   Infine, il presidente Marini ha annunciato che entro la fine del mese di gennaio la società Consorzi agrari d’Italia presenterà un piano industriale volto a offrire risposte concrete al sistema imprenditoriale agricolo italiano.

I MERCATI DELLA DOMENICA DI CAMPAGNA AMICA

     

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