27 Settembre 2010
Tangenziale Est: le proposte di Coldiretti Torino

Torino - Per individuare il tracciato definitivo della tangenziale Est Coldiretti Torino chiede di partire dall’ipotesi progettuale del Politecnico, maturata al comitato di pilotaggio portato avanti con la Provincia. Coldiretti è contraria all’allontanamento del tracciato dall’abitato di Pessione; inoltre, per compromettere il meno possibile il territorio, chiede che la tangenziale Est corra vicina e parallela alla circonvallazione di Chieri. Da ultimo, essa propone che dall’autostrada Torino-Piacenza e fino al bivio di Sant’Anna il percorso sia libero, senza pedaggi.
  «Nei giorni scorsi abbiamo riunito il consiglio direttivo della sezione di Chieri e sono emerse alcune proposte – spiega Riccardo Chiabrando, presidente di Coldiretti Torino –. Prima di esaminarle c’è un premessa da fare: sul progetto della tangenziale Est i coltivatori chieresi intendono mantenere un atteggiamento responsabile. Non siamo contrari a priori alla realizzazione dell’opera, soprattutto se ne verrà dimostrata la reale necessità. Coldiretti sinora ha sostanzialmente condiviso il tracciato proposto dal Politecnico di Torino, ma ciò non vuole assolutamente dire che gli agricoltori vogliano la tangenziale Est: ne farebbero volentieri a meno. Semplicemente, quella ipotesi di tracciato, con qualche necessario aggiustamento, limita i danni al territorio e alle imprese agricole».
   «Il tracciato, seppur condiviso – aggiunge Riccardo Chiabrando – è di forte impatto con il territorio e arrecherà gravi e permanenti danni alle nostre imprese. Coldiretti non è contro la modernizzazione e le nuove infrastrutture per partito preso. Se proprio la tangenziale Est si dovrà fare, i berretti gialli chiedono di procedere seguendo alcuni criteri già concordati con la Provincia e con il Politecnico. Esprimiamo preoccupazione per l’orientamento degli amministratori chieresi che sembrano voler rivedere l’ipotesi di tracciato così come maturata sino a oggi. Il rischio che Coldiretti intravede è che gli amministratori chieresi, pur di non mettersi contro i comitati cittadini, siano anche disposti a sacrificare alcune aziende agricole. Coldiretti invita gli amministratori a non rimettere in discussione l’ipotesi sinora concertata».
   Riccardo Chiabrando aggiunge: «Coldiretti, in tutti i tavoli cui ha partecipato, ha comunque evidenziato alcune criticità anche rispetto all’ipotesi di tracciato che andranno considerate in attesa di definire il progetto definitivo. Interessante appare la proposta che prevede che il tracciato corra a est dell’abitato di Pessione, perché in quell’area i terreni sono di minor pregio, sono più frazionati e sono coinvolte meno sedi di aziende agricole. Se questa ipotesi non fosse percorribile per gli alti costi, considerato che la zona è ritenuta esondabile, i coltivatori chiedono che il tracciato passi il più possibile vicino all’abitato di Pessione e allo stabilimento della Martini & Rossi, come previsto dallo studio di prefattibilità  del Politecnico. Inoltre, per Coldiretti una infrastruttura con caratteristiche autostradali, se totalmente pedaggiata non risolverebbe i problemi di viabilità locale e renderebbe necessaria la costruzione di altre strade, ad esempio una circonvallazione di Pessione. Per tali motivi, Coldiretti chiede che il tratto di tangenziale Est tra l’autostrada Torino-Piacenza e il bivio di Sant’Anna non venga sottoposto a pagamento di pedaggio».
   «Un’altra richiesta che arriva dagli imprenditori agricoli chieresi – prosegue Chiabrando – è che la tangenziale passi vicina e parallela all’attuale circonvallazione di Chieri in modo da consumare meno terreno fertile e, soprattutto, formare il minor numero possibile di fondi interclusi. Il lavoro sin qui svolto in sede di comitato di pilotaggio voluto dalla Provincia ha portato frutti positivi, per questo Coldiretti chiede di poter continuare a essere presente nelle sedi che porteranno alla definizione finale del tracciato. Nei prossimi giorni chiederemo alla Provincia come si intende procedere: il lavoro concertato con il Politecnico deve proseguire il cammino senza essere stravolto».

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