«Il bando di riqualificazione di fiumi e laghi 2024, che sarà emanato in questi giorni dalla Regione, è un primo esempio di fonte di finanziamento per i progetti a favore del Sito di importanza comunitaria-Zona a protezione speciale dell’area dei 5 Laghi di Ivrea». A spiegarlo è il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici dopo la presentazione ai sindaci dei comuni di Ivrea e Cascinette di Ivrea del Piano per lo sviluppo sostenibile in favore dei comuni dell’attuale area protetta dei 5 Laghi di Ivrea predisposto dalla stessa organizzazione agricola in alternativa alla creazione di un nuovo Parco.
Il Piano prevede ben 18 punti che corrispondono ad altrettanti Piani specifici con idee progettuali su gestione del patrimonio naturale, promozione delle colture innovative del territorio, prodotti tipici e turismo culturale, escursionistico e di benessere. I progetti proposti mettono a disposizione dello sviluppo sostenibile eporediese la centralità delle aziende agricole con la loro multifunzionalità: dalla gestione del patrimonio boschivo alla diffusione di nuove colture come l’ulivo, dallo sviluppo della viticoltura alla realizzazione di filiere produttive agricole, dal miglioramento della qualità delle acque dei 5 laghi alla manutenzione dei sentieri, fino alle attività di agriturismo, fattoria didattica e agricoltura sociale a sostegno del turismo di qualità e dell’educazione ambientale.
«Tra le nostre idee progettuali per fare dell’area eporediese dei 5 Laghi un vero e proprio laboratorio di sviluppo sostenibile attraverso la competenza e l’operatività delle aziende agricole canavesane ci sono anche Piani specifici per i singoli laghi», continua Mecca Cici.
In particolare, Coldiretti Torino propone azioni per il miglioramento della qualità delle acque dei 5 laghi e fermarne l’eutrofizzazione che sta ricoprendo di alghe soprattutto i laghi Campagna e San Michele. Inoltre, è proposto un Piano per la creazione di piccoli invasi sagomati e inverditi per non perdere l’acqua in eccesso scaricata dei temporali e garantire acqua ai laghi e all’agricoltura in periodi di siccità. Ma viene anche proposta la realizzazione di un incubatoio ittico per la ripresa delle specie ittiche autoctone nei laghi e negli affluenti e defluenti. Inoltre, viene proposto un Piano per la manutenzione e la fruizione naturalistica delle tante aree umide a palude, bosco palustre e torbiera come la torbiera di Chiaverano.
«Il nostro è un Piano di interventi puntuali che intende individuare fonti di finanziamento diversificate e che è una risposta concreta a chi propone un Parco che rischia di rimanere una scatola vuota che peserà sulle finanze dei Comuni e della Città Metropolitana che già dovrebbe gestire l’area a SIC che invece è priva di una presenza gestionale evidente. A dicembre la pubblicazione del bando 2024 da 3 milioni di euro rappresenta una di queste ipotesi di finanziamento dei Piani che proponiamo».
Intanto, sono 9 i progetti finanziati con l’edizione 2023 di questo bando dell’Assessorato ambiente della Regione Piemonte per la riqualificazione dei fiumi e laghi piemontesi per un importo complessivo di oltre 2 milioni e 700mila euro destinati a progetti gestiti proprio da Comuni e enti di area vasta. Tra questi non figura nessun progetto dell’area canavesana.