6 Agosto 2014
Sestriere: al col Basset e al Chisonetto i lupi vanno all’assalto delle greggi

Sestriere – Due attacchi pomeridiani di lupi ai danni del gregge di Carla Manzon. E’ successo al Sestriere venerdì 1° e domenica 3 agosto. Carla Manzon allevatrice dell’alpeggio Borgata Sestriere, con 1.500 capi di pecore Biellesi, racconta: «Il primo attacco è arrivato venerdì scorso, al col Basset, alle ore 17,30. Ho visto piombare sul gregge due lupi; uno di essi ha subito catturato un agnellino, il secondo lupo è riuscito ad azzannare al collo un agnello di 4 mesi, capo che sono comunque riuscita a salvare e ora è sotto la cura del veterinario. Grazie anche all’aiuto dei miei tre cani Maremmani sono comunque riuscita a mettere in fuga i due lupi».
«La giornata di sabato al pascolo è trascorsa tranquilla – aggiunge Carla Manzon. Domenica con il gregge mi sono spostata al Chisonetto. Sempre nel pomeriggio, questa volta poco dopo le 15,30, un lupo, per due volte, ha attaccato il gregge. Appena l’ho avvistato ho posizionato i cani davanti alle pecore e ho spostato il gregge in una zona senza pini, in modo da potere controllare meglio la situazione. Dopo una fase di studio il lupo ha aggirato il gregge ed è venuto all’attacco. Non senza affanni sono riuscita a respingerlo e metterlo in fuga, questa volta senza danni per i miei animali. Qui al Sestriere i primi attacchi dei lupi alle pecore sono arrivati nel 2006; al Chisonetto, altri attacchi li abbiamo avuti anche l’anno dopo con la perdita di tre pecore. Per un po’ di anni la situazione è rimasta tranquilla; ora ci sono stati due attacchi in pochi giorni: una situazione davvero preoccupante».
Michele Mellano, direttore Coldiretti Torino, spiega: «In Italia nel 2013 i lupi hanno ucciso tremila pecore, ma anche capre, puledri, vitelli e vacche al pascolo. Gli attacchi dei lupi stanno mettendo a rischio la presenza e il lavoro dell’uomo in molte aree montane. Anche nelle vallate della nostra provincia si moltiplicano le segnalazioni di attacchi a greggi e mandrie al pascolo. Agli animali uccisi si aggiungono i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti».
Sergio Barone, vicepresidente Coldiretti Torino, aggiunge:«Gli attacchi dei lupi stanno scoraggiando in molte aree l’attività di allevamento mettendo a rischio anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio. Con il ritorno del lupo non è più possibile lasciare gli animali in alpeggio allo stato brado, impiegando il tempo in tutte le altre attività che caratterizzano il lavoro in montagna, dalla lavorazione del latte alla fienagione. Negli ultimi anni si è infatti reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi di lupi e selvatici».
«Servono misure risolutive – aggiunge Michele Mellano –  Coldiretti, da tempo, ha proposto alle istituzioni azioni volte a ridurre drasticamente i rischi e gli attacchi. Per Coldiretti è necessario rivedere il sistema di accertamento e risarcimento dei danni affinché, oltre a garantire un completo reintegro della perdita di reddito per l’agricoltore, siano coperti non solo i danni da lupo, ma anche quelli causati da cani inselvatichiti e quelli indiretti per aborti e cali di produzione. Coldiretti propone un sistema di misure di prevenzione dei danni, incentivando le imprese agricole con un adeguato regime di sostegno in modo che si scongiuri l’abbandono dell’attività di allevamento in montagna. In tal caso non sarebbero solo gli allevatori a perderci, ma l’intera comunità poiché i pastori e i margari, attraverso la loro opera, conservano e valorizzano la montagna e le sue tradizioni»
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–58CDTO2014 –

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