Torino – «In seguito alla richiesta di Coldiretti Torino, l’Atc TO5 Collina Torinese ha provveduto al pagamento di un acconto dei danni da fauna selvatica accertati alle produzioni agricole relativi all’anno 2013 – informa Michele Mellano, direttore Coldiretti Torino –. Gli acconti sono arrivati alle imprese agricole verso metà dicembre. Sempre l’Atc TO5 ha informato gli agricoltori che il saldo, relativo ai danni del 2013, arriverà entro giugno 2015».
Michele Mellano aggiunge: «Nei mesi scorsi Coldiretti Torino ha sollecitato Atc e Ca a provvedere tempestivamente al pagamento dei danni che la fauna selvatica ha inferto alle colture nell’annata produttiva 2013. Atc e Ca ricevono dalla Regione le risorse per pagare i danni: è importante che vengano prontamente girate agli agricoltori. Tutto questo per non mettere ulteriormente in difficoltà le aziende che oggi, in un momento economico difficile, hanno bisogno di vedere ridotti i danni subiti dalle colture e ottenere tempestivamente i risarcimenti ».
«La comunicazione dell’Atc To5 riguarda agricoltori del Chierese, della collina Torinese e del Chivassese – puntualizza Michele Mellano –. Gran parte degli Atc e Ca della Provincia nei mesi scorsi avevano già provveduto a erogare gli acconti relativi all’anno 2013. Rimaneva in sospeso ancora il pagamento da parte dell’Atc TO5 che, in seguito alle richieste di Coldiretti, ha finalmente provveduto all’erogazione di quanto dovuto a titolo di acconto. Coldiretti Torino oltre a sollecitare il pagamento dei danni, ricorda l’importanza di un monitoraggio costante della presenza degli ungulati in tutto il territorio provinciale».
Michele Mellano chiude così: «Coldiretti Torino chiede che nelle aree in cui i danni sono rilevanti si intervenga tempestivamente, con abbattimenti efficaci degli ungulati. Per ridurre i danni servono azioni di contenimento tempestive, reali ed effettive. Da ultimo Coldiretti segnala che in alcuni territori della provincia Torinese, oltre ai danni da cinghiali, la situazione sta diventando preoccupante anche per altri selvatici, quali i caprioli e le nutrie, così come non sono da sottovalutare i danni alle colture dei corvi e piccioni».
–91CDTO2014 –