12 Aprile 2024
Mirafiori punti anche su mezzi agricoli e biometano

Le associazioni di rappresentanza dell’imprenditoria cittadina fanno fronte comune. Richiesta unanime di Unione Industriali Torino, CNA, API, Coldiretti, Confartigianato, Casartigiani, Lega Coop, Confcooperative, Ascom, Confesercenti.

Preservare e rilanciare il Distretto dell’automobile di Torino proprio mentre è in atto un cambio epocale del paradigma della mobilità. È questo l’auspicio delle istituzioni e delle rappresentanze datoriali che, a vario titolo e con le specificità di ciascun soggetto, si sono schierate in difesa dello stabilimento Stellantis di Mirafiori nelle stesse ore in cui i sindacati dei lavoratori Fim, Fiom e Uilm si apprestano a scendere in piazza con la grande manifestazione che hanno indetto per il 12 aprile.

I presidenti delle associazioni di rappresentanza delle imprese torinesi uniscono nell’occasione le proprie voci per lanciare un messaggio comune: «Serve una risposta del territorio, forte e corale, univoca e senza etichette, per ribadire la centralità del settore automotive e del suo indotto per la nostra comunità. Apprendiamo con favore le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Stellantis circa la volontà del Gruppo di non penalizzare la nostra capacità produttiva, continuando a investire sul luogo che ha rappresentato e rappresenta un modello nel sistema industriale italiano ed europeo. Chiediamo pertanto a Stellantis di tradurre quanto prima i progetti tratteggiati in azioni concrete, in grado di valorizzare Torino, puntando sulla qualità e sulle competenze degli imprenditori, dei tecnici e della manodopera che da sempre esprime».

Torino da oltre un secolo è la capitale dell’industria automobilistica italiana e può mantenere un ruolo da protagonista in un mondo in rapida evoluzione tecnologica: qui c’è un indotto radicato ed esperto, qui ci sono centri stile e di ricerca di assoluta eccellenza, nonché una competenza diffusa che si traduce in tanta manodopera qualificata. Un patrimonio collettivo che non può e non deve essere messo da parte, pena il ridimensionamento del ruolo del settore manifatturiero italiano nel contesto europeo e mondiale. Contrastare il declino industriale di Torino è pertanto un obiettivo comune, dell’intero territorio, al di là delle sigle di rappresentanza. È interesse di tutti, nessuno escluso.

Tutti avvertiamo i sintomi di un declino industriale di Torino legato alla sua azienda simbolo, ma la cura esiste e va somministrata in fretta.

«Un’agricoltura torinese moderna - afferma in proposito il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici - non può che sostenere un rilancio dell’industria manifatturiera e meccatronica nel polo di Mirafiori. Un territorio impoverito è un territorio che si spopola e che vede abbassarsi la capacità di spesa dei cittadini che, per questo, rischiano di rinunciare a un’alimentazione bilanciata e a Km Zero. Ma a sostegno del Polo di Mirafiori ricordiamo anche che l’agricoltura moderna da una parte ha sempre più necessità di tecnologie e mezzi per la crescita strategica dell’agricoltura di precisione per potere affrontare le sfide della sostenibilità e della qualità dei prodotti agricoli. Dall’altra, l’agricoltura è torinese è anche pronta a servire il settore della mobilità green con il biometano prodotto a partire dalle emissioni degli allevamenti animali, emissioni che non vengono più rilasciate in atmosfera ma utilizzate per produrre energia pulita e rinnovabile. Il futuro per Mirafiori si deve giocare cogliendo esigenze e opportunità in interscambio con il mondo agricolo».

 

I MERCATI DELLA DOMENICA DI CAMPAGNA AMICA

     

Progetto Info PAC

INFO PROGETTO PAC: Apri l'articolo    

Leggi tutti gli articoli

Leggi tutti gli articoli

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi