28 Gennaio 2015
L’attività agricola entra a pieno titolo nel Piano regolatore della città di Torino

Torino – Novità positive in arrivo per le aziende agricole che hanno sede e operano sul territorio della città di Torino. Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, spiega: «Il Piano regolatore della città di Torino, che risale al 1995, non prevede aree agricole sul proprio territorio. Per questi terreni coltivati sinora le norme urbanistiche di attuazione del Prgc non hanno adottato la denominazione di “aree agricole”, ma l’indicazione di “parchi urbani e fluviali”. Questo condiziona le attività delle imprese agricole con sede o prati e campi sul territorio di Torino. L’attuale normativa urbanistica della città della Mole non permette l’applicazione delle norme per l’agricoltura contenute nella nuova legge urbanistica regionale. Infatti, nel corso degli anni, le aziende agricole hanno avuto difficoltà a sviluppare ampliamenti e insediamenti di stalle, tettoie, locali di vendita diretta e residenze agricole».
   «Nei giorni scorsi abbiamo incontrato Stefano Lo Russo, assessore con delega al Piano regolatore e politiche urbanistiche della città di Torino – aggiunge Michele Mellano, direttore Coldiretti Torino –. Accogliendo i rilievi e le osservazione di Coldiretti l’assessore Stefano Lo Russo ha annunciato che l’amministrazione comunale ha intenzione di procedere con una variante normativa per modificare le disposizioni per le attività agricole del Piano regolatore cittadino. Con la variante i terreni effettivamente coltivati dalle aziende agricole saranno individuati come “parco urbano, fluviale e agricolo”. Questo permetterà agli agricoltori di potersi avvalere della legge urbanistica regionale e poter intervenire sui locali strumentali per l’esercizio dell’attività agricola. Inoltre, per i coltivatori, non sarà più necessario presentare il programma di sviluppo aziendale per giustificare ampliamenti di fabbricati quando vi è una richiesta da parte di enti superiori, come l’Asl, ad esempio in caso di adeguamento ai fini di sicurezza sul lavoro, oppure per il rispetto delle norme di benessere animale».
   Michele Mellano prosegue così: «La variante al Piano regolatore sarà approvata in Giunta e poi sottoposta al consiglio comunale. Dopo l’approvazione è già previsto un tavolo di verifica che monitorerà le ricadute del lavoro compiuto dopo un anno dall’entrata in vigore della variante strutturale. Alla riunione è arrivata anche la disponibilità dell’assessore Stefano Lo Russo a sostenere la nostra richiesta di istituire la commissione consultiva comunale per l’agricoltura come previsto dalla legge regionale 63/1970. Organismo che potrebbe fornire un supporto agli uffici per la valutazione dei programmi di sviluppo aziendale e per verificare il possesso dei requisiti della figura professionale del coltivatore diretto e dell’imprenditore agricolo che richiede la concessione edilizia». Il direttore di Coldiretti rimarca l’importanza dell’esito dell’incontro, ricordando come «Il risultato sia stato ottenuto a seguito di un’azione sindacale di Coldiretti portata avanti da anni, dialogando con diversi assessori della città e con la presenza ai lavori delle competenti commissioni del consiglio comunale. Un risultato positivo considerato che alcune aziende agricole, operanti sul territorio comunale, sono state penalizzate dalle norme urbanistiche  che non prevedevano le attività agricole, tanto da non poter accedere alle risorse del programma di sviluppo regionale».

–03CDTO2015 –

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