4 Aprile 2016
Latte: Coldiretti chiede la verità sui dati e critica la propaganda autoreferenziale e la mancanza di eticità degli industriali

Torino – «In questi giorni gli industriali, con comunicazioni e pubblicità del tutto autoreferenziali sui mezzi di informazione tentano di convincere i consumatori che il latte impiegato nelle loro produzioni sia tutto e solo piemontese – afferma Fabrizio Galliati presidente Coldiretti Torino –. Sarebbe corretto che, a rendere noti i dati sulle importazioni di latte estero, fosse il ministero della Sanità attraverso l’ente preposto, l’Uvac, l’ufficio veterinario per gli adempimenti comunitari. Oltretutto, sono stati proprio gli industriali a spingere, con la scusa della privacy, per secretare i dati delle importazioni».
  A livello regionale Coldiretti Piemonte, proprio per aprire una stagione di verità e trasparenza, ha chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero di rendere pubblici, in modo dettagliato, le importazioni di latte estero, per ogni singolo caseificio. Intanto, con il 31 di marzo sono scaduti i contratti tra i caseifici e le aziende e, in questi giorni, sono emersi in tutta evidenza gli atteggiamenti di determinati industriali che hanno ritenuto di non ritirare alcune partite, mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole. Fabrizio Galliati aggiunge: «Pur essendo una forma di lotta che non ci appartiene, l’atto dimostrativo, compiuto da qualche imprenditore agricolo, di gettare il latte appena munto nella concimaia, denota la disperazione degli allevatori e la loro necessità di sensibilizzare gli industriali e l’opinione pubblica. Per questo non possiamo che esprimere piena solidarietà».
   Sempre a livello regionale la Coldiretti si è attivata, grazie all’appoggio di una serie di realtà, anche nella forma della cooperazione tra cui la Compralatte e Piemonte Latte, per trovare subito soluzioni concrete al fine di evitare che, nei prossimi giorni, queste aziende debbano ancora avere le stesse difficoltà. Una prima importante risposta, anche se temporanea, è arrivata, infatti, da Compralatte che, in accordo con l’azienda interessata, oggi ha ritirato il latte per il polverizzatore Inalpi, nato da un preciso progetto di filiera. 
  Michele Mellano, direttore Coldiretti Torino, rimarca:  «Con la stessa enfasi mostrata nelle pubblicità e nelle comunicazioni acquistate sui mezzi di informazione, gli industriali dovrebbero anche dire ai consumatori quali e quante partite di latte hanno lasciato a casa mettendo a rischio le famiglie e il patrimonio zootecnico. Sarebbe una forma trasparente e coerente con la loro improvvisa volontà di comunicare alla società. Coldiretti stigmatizza il clima di terrore che taluni industriali del comparto lattiero-caseario stanno generando riproiettando il rapporto tra le parti come ai tempi medievali, forse auspicando un isolamento delle imprese e delle persone come ai tempi delle peggiori mezzadrie. Una provocazione che non possiamo accettare: in piena sintonia con  le associazioni riconosciute dei consumatori, che erano con noi in piazza lo scorso lunedì, continueremo a portare avanti la battaglia per la trasparenza e per la verità».
 
 –15CDTO2016 –

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