5 Ottobre 2009
La filiera lattiero-casearia piemontese necessita di interventi strutturali

TORINO – "200.000 euro investiti dalla Regione sono da considerare un primo intervento che dovrà essere seguito dallo stanziamento di altre risorse: la filiera lattiero-casearia è in preda a una crisi nera e necessita di interventi strutturali": Riccardo Chiabrando, presidente di Coldiretti Torino, commenta così l’investimento annunciato dalla Regione Piemonte per valorizzare il latte fresco e i latticini. "Sostegni sporadici non potranno portare a grandi risposte – aggiunge –. Per promuovere efficacemente il latte piemontese ritengo servirebbero molte più risorse. Detto ciò, l’iniziativa dell’assessore Mino Taricco va comunque salutata positivamente: essa segnala che la Regione intende fare fino in fondo la propria parte".
Chiabrando prosegue: "Nell’ultimo incontro in corso Stati Uniti ho chiesto che con queste risorse non si promuovesse genericamente il consumo di latte, ma si legasse l’intervento di educazione alimentare al prodotto lattiero piemontese. Così come Coldiretti sta portando avanti la battaglia per una filiera tutta Made in Italy, bisognerà essere chiari anche con i caseifici di casa nostra. Se tali risorse hanno come obiettivo la promozione del latte prodotto nelle stalle della nostra regione, occorrerà impedire che esse vengano spese in maniera generica. Dico questo perché, anche in Piemonte, alcuni caseifici comprano latte dalle altre regioni e dall’estero e poi lo vendono ai consumatori, spacciandolo per prodotto subalpino".
Il presidente di Coldiretti Torino continua: "Chiediamo alla Regione di riconvocare a breve il tavolo di trattativa sul prezzo del latte alla stalla, mettendo gli industriali di fronte alle loro responsabilità. A otto mesi dall’inizio della campagna 2009-2010 gli allevatori continuano a ricevere il solo acconto. San Martino è alle porte; gli imprenditori agricoli devono fare i conti con la scadenza dei mutui, con il pagamento dell’affitto e degli altri fattori produttivi. Tutto ciò mentre sul fronte delle entrate non ci sono certezze: i produttori di latte non possono continuare ad andare avanti con i soli acconti, senza il riconoscimento di un valore certo. Questa situazione è scandalosa e ad essa bisognerà porre fine. Se gli industriali continueranno a non assumersi le dovute responsabilità, come sindacato metteremo in campo alcune iniziative forti".
"Mi auguro che l’avvio della torre di sprayatura di Moretta porti effetti benefici al mercato del latte – conclude Chiabrando –. La possibilità di una alternativa alla consegna del prodotto ai caseifici, ricavare latte in polvere destinato all’alimentazione umana che potrebbe impiegare il 20 per cento della produzione in Piemonte, può essere considerata una opportunità per gli allevatori".

I MERCATI DELLA DOMENICA DI CAMPAGNA AMICA

     

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