Torino – Il Coordinamento Donne Impresa Torino in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, ha organizzato una visita didattica a Lucinasco, piccolo e antichissimo borgo nell’entroterra ligure, nell’azienda agricola di Dino Abbo, che produce olio extra vergine di oliva taggiasca.
   «La visita – spiega Daniela Bruno, Responsabile Donne Impresa Torino –  si  inserisce in un percorso, iniziato alcuni anni fa dal nostro Coordinamento, con l’obiettivo di interrogarsi e conoscere diverse esperienze aziendali, presenti sull’intero territorio nazionale. Una pluralità di visioni,  una costante contaminazione di idee, sempre accompagnati da un aggiornamento sul campo – aggiunge Daniela Bruno – possono portare una crescita intelligente e più consapevole per le nostre aziende agricole. Oggi viviamo un periodo delicato per l’olio d’oliva: un prodotto simbolo del Made in Italy e della dieta mediterranea che, nello spazio di una sola generazione, con un balzo in avanti del 73 per cento, ha visto raddoppiare i consumi mondiali, cambiando così la dieta dei cittadini di molti Paesi, come il Giappone, il Brasile, la Russia, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Germania. Proprio per questo Coldiretti ritiene ci sia bisogno di maggior trasparenza sulla reale origine dell’olio che il mondo intero ci ammira».
   «La mattina dell’8 marzo – chiude Daniele Bruno – noi imprenditrici agricole torinesi abbiamo organizzato un incontro con il signor Dino, la moglie Bruna e i figli, con la presenza di  Antonio Fasolo e Gianni Gentile, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Imperia e di Dario Ferrari, responsabile Servizio sicurezza alimentare e innovazione di Coldiretti Liguria, che ci presenterà le ultime novità in materia legislativa. Tra queste c’è l’introduzione del tappo antirabbocco per tutti i contenitori di olio extravergine di oliva serviti nei pubblici esercizi. Una misura che tutela tutti gli attori della filiera, dal campo alla tavola e, al contempo, riporta credibilità sui mercati internazionali, dove la concorrenza è sempre più agguerrita e, talvolta, sleale».

–08CDTO2016 –