3 Marzo 2011
Il convegno sul futuro della Pac riunisce a Poirino 300 coltivatori

Poirino – Al convegno organizzato da Coldiretti Torino mercoledì 2 marzo, al salone Italia, sul tema "Lo scenario politico ed economico europeo per il comparto agricolo" hanno partecipato 300 coltivatori, provenienti da tutta la provincia.
«Coldiretti ha analizzato la comunicazione ufficiale della Commissione europea sul futuro delle politiche comunitarie del novembre scorso – ha affermato Maurizio Reale, responsabile delle relazioni internazionali di Coldiretti –. Nel luglio 2011 sono attese le proposte legislative sulla nuova Pac 2014-2020. Ora stiamo lavorando in sinergia con le diverse istituzioni comunitarie per cercare di indicare quelli che dovranno essere gli elementi qualificanti della nuova Pac, che sarà approvata a fine 2012. Il presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini ha incontrato il commissario europeo all'Agricoltura Dacian Ciolos al forum organizzato dalla nostra Confederazione, a Bruxelles. Abbiamo firmato dichiarazioni con le due principali organizzazioni sindacali agricole di Germania e Francia; si tratta di iniziative importanti che troveranno una traduzione pratica nelle prossimi mesi, alla vigilia della presentazione delle proposte della Commissione». Maurizio Reale ha aggiunto: «Ritengo importante che già nella comunicazione della Commissione ci siano riferimenti alla filiera corta, ai canali di distribuzione alternativi alla Gdo, alla vendita diretta, ai mercati locali e, soprattutto, alla necessità di dare più peso specifico alle imprese agricole nei rapporti di filiera».
Riccardo Chiabrando, presidente di Coldiretti Torino, aprendo il convegno ha asserito: «Nel negoziato che si è aperto occorre assicurare che la Pac mantenga un ammontare adeguato di risorse del bilancio comunitario con l’attuale distribuzione di risorse tra Stati membri per consentire di raggiungere i tre obiettivi condivisibili di difendere una produzione alimentare stabile, una gestione sostenibile delle risorse naturali e dell’azione climatica e uno sviluppo territoriale equilibrato. La volontà dell’Esecutivo di Bruxelles è di orientare il sostegno esclusivamente agli agricoltori attivi e di remunerare i servizi collettivi che essi forniscono alla società, aumentandone l’efficacia e l’efficienza».
«Secondo la Coldiretti – ha aggiunto Diego Furia, direttore della Federazione di Torino – occorre valorizzare il ruolo degli agricoltori come produttori di cibo e non di commodities, avvicinandoli ai consumatori, anche per rispondere alla domanda di informazione e di trasparenza da parte di questi ultimi. Bisogna realizzare le condizioni giuridiche per sostenere la gestione degli agricoltori di filiere corte e trasparenti, anche come strumenti di valorizzazione della diversità e di contrasto al dumping ambientale. E’ necessario remunerare comportamenti virtuosi verificabili da parte degli agricoltori sul fronte sociale e ambientale».
Albano Agabiti, presidente nazionale dei Consorzi di difesa e presidente di Coldiretti Umbria, ha spiegato: «Esiste uno strettissimo rapporto  tra quella che sarà la nuova Pac e il sistema assicurativo in agricoltura. Dal 2010 buona parte del finanziamento pubblico utilizzato per sostenere il costo assicurativo  delle imprese agricole arriva proprio dalla politica agricola comune, in particolare dall’articolo 68 e dall'Ocm del vino. Nella nuova Pac l'elemento assicurativo contro le calamità e la tutela dai rischi di mercato diventano assi strategici. Il sistema dei Consorzi di difesa è pronto a cogliere queste nuove opportunità».
«In questi mesi – ha aggiunto Albano Agabiti – abbiamo lavorato per armonizzare il sistema assicurativo rispetto agli adempimenti burocratici previsti dalla Pac. Ci stiamo impegnando affinché, per il futuro, lo Stato, Agea e le Regioni mettano in atto ulteriori semplificazioni. Ci stiamo occupando di prodotti che riteniamo innovativi: forme assicurative che proteggano l'agricoltore anche dalle oscillazioni dei prezzi di mercato. Oltre a prevedere il coinvolgimento delle istituzioni, stiamo ragionando sull'opportunità di fare ricorso a fondi mutualistici. In Italia esistono alcune esperienze che sono andate in questa direzione: stiamo pensando di riunirle in una esperienza nazionale per consentire a tutti di poter utilizzare lo strumento mutualistico per la tutela reddituale delle imprese. Una combinazione degli strumenti di politica agricola con un nuovo sistema di prevenzione del rischio è la condizione necessaria per affrontare le sfide del mercato globale».
Claudio Sacchetto, assessore all'agricoltura della Regione Piemonte, ha affermato: «Stiamo lavorando sull'attuale periodo di programmazione della Pac, cercando di migliorare la gestione del sistema burocratico. La  scorsa settimana abbiamo tagliato sette milioni di euro  di consulenze e li abbiamo messi a disposizione delle misure che vanno a  vantaggio delle imprese agricole. Per la nuova Pac, che partirà dal 2014 – ha affermato Claudio Sacchetto – ho istituito un gruppo di lavoro con i funzionari dell'Assessorato per cercare di formulare proposte intelligenti ed efficaci, nei confronti dell'Ue, a beneficio dell’agricoltura. Nelle prossime settimane presenteremo alle organizzazioni agricole i pareri emersi al tavolo per arrivare a una presentazione univoca del sistema agricolo piemontese all’Unione europea».
Marco Balagna, assessore all'Agricoltura delle Provincia di Torino, ha precisato: «L'amministrazione provinciale condivide la necessità indicata dalla Coldiretti all'Ue di una attenzione particolare nell'ambito dell'elaborazione della nuova Pac su temi assolutamente essenziali, come la sicurezza alimentare, la  garanzia di continuità del reddito per gli agricoltori e la multifunzionalità dell'agricoltura. Quest'ultima rappresenta un nuovo percorso che la Provincia declina insieme a Coldiretti con azioni concrete, come alcune iniziative nel settore dell'agricoltura sociale. Esiste la necessità di battersi per fare arrivare risorse sufficienti  nel nostro territorio – ha precisato Marco Balagna –; non sarà semplice perché, con l'allargamento dell'Ue, la competitività interna tra i territori è più ampia. Per conseguire tale risultato bisogna che la politica governativa sia seria. Occorrerà concertare con i livelli territoriali e anche con i livelli associativi. Bisogna però sedersi al tavolo con gli interlocutori europei con credibilità: ciò significa non continuare a subire annualmente sanzioni per infrazioni, quali quella legata alle multe per le quote latte. Ancora in questi giorni, a livello nazionale, il Governo ha voluto premiare poche decine di splafonatori che non hanno rispettato le regole. Se vogliamo essere credibili in Europa occorrerà invertire la rotta».
«Una battaglia sacrosanta che la Provincia intende portare avanti – ha chiuso l'assessore Balagna –  riguarda la semplificazione  delle procedure. Il sistema agricoltura non può continuare a subire eccessi legati alle lungaggini burocratiche. Parallelamente occorre dare tempi certi per l'erogazione delle risorse. Vi sono passaggi nelle procedure attuali della Pac 2007-2013 che vanno riviste, soprattutto nella logica di evitare contrapposizioni tra mondi che non sono e non devono essere contrapposti, quali quello della pubblica amministrazione e quello degli agricoltori».
Il convegno si è chiuso con l’intervento di Bruno Rivarossa, direttore di Coldiretti Piemonte.

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