11 Dicembre 2017
I consumatori torinesi hanno apprezzato i prodotti degli agricoltori terremotati

 TORINO – «Nel fine settimana alcuni agricoltori terremotati del centro Italia erano presenti nei mercati di Campagna Amica di Torino e provincia e hanno proposto i loro prodotti aziendali – spiega Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino –. L’azienda Sibilla di Norcia, il Frantoio oleario Bonifazi di Terni e la Fattoria Opagna di Cascia, grazie all’ospitalità di Coldiretti Torino, hanno allestito i loro banchi sotto i gazebo gialli nei mercati di Torino, in piazza Palazzo di Città e in piazza Cavour, a San Giorio di Susa e a Moncalieri.  I consumatori torinesi si sono dimostrati solidali e hanno apprezzato queste presenze».
  «Ancora un’iniziativa di solidarietà da parte di Coldiretti a favore degli agricoltori terremotati – commenta Diego Furia, direttore Coldiretti Umbria –. Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola che occorre continuare a sostenere per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento. Nonostante le difficoltà, agricoltori e allevatori sono comunque riusciti a garantire la produzione della maggior parte delle tipicità delle zone terremotate; è necessario ora - conclude Furia - che la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo».
   Enrico Foglietti, dell’azienda agricola Sibilla, di Norcia, spiega: «A Torino e cintura abbiamo proposto ai consumatori torinesi confetture, composte, salse per formaggi, legumi, fra cui la lenticchia di Norcia e cereali. Dai maiali neri che alleviamo  produciamo salumi,  con solo sale e aromi naturali». Federico Bonifazi, dell’azienda agraria con frantoio oleario, ad Arrone, in provincia di Terni, ha portato al nord  l’olio extra vergine di oliva che trasforma direttamente nel laboratorio aziendale, oltre a miele e tartufi. Domenico Porzio, della  fattoria di Opagna, di Cascia, spiega: «Abbiamo portato i nostri prodotti aziendali: formaggi con gli aromi, i pecorini stagionati; i legumi nostri, la lenticchia, il farro e i ceci».
 A un anno dal sisma la situazione per gli agricoltori del centro Italia resta preoccupante. «Un anno dopo, è brutto dirlo, ma siamo ancora fermi – spiega Enrico Foglietti, dell’azienda Sibilla, di Norcia – le macerie sono ancora in mezzo alle strade. Non è partito nemmeno un cantiere di lavoro. Noi viviamo fuori casa. La nostra abitazione ha subito importanti, ma non distruttivi. Per rientrare servirebbero sei mesi di cantiere, ma ancora di permessi non se ne parla. Tanta burocrazia e pochi fatti. Resistiamo. La fiducia per andare avanti ci arriva dalla gente: la popolazione italiana – da Lampedusa alla Valle D’Aosta – non ci ha abbandonato. Grazie alla Coldiretti, attraverso il circuito di Campagna Amica, in questi mesi abbiamo potuto vendere i nostri prodotti aziendali un po’ in tutta Italia».
  Federico Bonifazi che ha il frantoio oleario a Terni, aggiunge: «A un anno dal sisma dobbiamo ringraziare innanzitutto la Coldiretti perché ci ha dato modo di vendere in diverse regioni italiane le nostre produzioni aziendali, dandoci la possibilità di sopravvivere e poter ripartire dopo che il terremoto ci aveva messi in ginocchio. Da soli avremmo fatto poco strada. E poi bisogna ringraziare la gente, i consumatori, che si sono dimostrati davvero solidali».
   Domenico Porzio, della Fattoria di Opagna, di Cascia, afferma: «Parole tante, tante, ma per le nostre aziende la situazione non è ancora migliorata. In questo anno dobbiamo ringraziare solo la Coldiretti: nei mercati di Campagna Amica riusciamo a vendere i nostri prodotti. I consumatori si mostrano solidali con noi agricoltori delle zone terremotate: acquistano e apprezzano i nostri prodotti. Il terremoto ci ha costretti a vivere fuori casa. Abbiamo vissuto momenti non belli. Ancora oggi per chi come noi ha l’azienda sita in una frazione di montagna isolata si fa fatica ad andare avanti. Noi siamo a 1.100 metri di altezza, c’è già la neve.  In questa situazione visto che lavoriamo molto con internet, abbiamo chiesto di poter collegare in rete il caseificio aziendale: ci hanno chiesto 700 euro. I miei figli a volte mi dicono che dovevamo abbandonare tutto e andarcene. Ma come si fa, dopo 70 anni di sacrifici a lasciare tutto e andare via dal territorio dove sei nato e cresciuto. Un territorio che hai difeso e presidiato. E’ impossibile».
   Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino, informa: «I consumatori torinesi, come quelli di tutta Italia, per le strenne natalizie, possono acquistare i prodotti delle zone terremotate. Cliccando sulla piattaforma www.campagnamica.it  per Natale è possibile fare un dono davvero speciale, regalando i prodotti delle zone colpite dal sisma e le eccellenze del Made in Italy. Un regalo nel segno del cibo giusto, quello di qualità, sicuro, tracciato. Regalare una selezione dei prodotti dei nostri agricoltori terremotati, significa donare la storia, la tradizione e la cultura del nostro Paese. Regalando una selezione dei prodotti provenienti dalle zone colpite dal sisma si aiutano le aziende agricole che sono alle prese con la ricostruzione e faticano a ritrovare la normalità».

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I MERCATI DELLA DOMENICA DI CAMPAGNA AMICA

     

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