25 Maggio 2020
Giornata mondiale delle api: la pandemia aumenta il consumo

Coldiretti: «E’ importante leggere con attenzione l’etichettatura di origine»

 

TORINO - Aumenta il consumo di miele. Gli acquisti in tempo di pandemia covid-19 registrano un balzo del 44 per cento. Questo emerge da una analisi della Coldiretti, divulgata in occasione della Giornata mondiale delle api, istituita dall’Onu, che si festeggia il 20 maggio. L’aumento dei consumi è certificato sulla base dei dati Nielsen sulle vendite nella grande distribuzione organizzata, nel periodo compreso tra lunedì 17 febbraio e domenica 3 maggio 2020.

L’aumento della domanda si scontra con una momento difficile per la produzione di miele Made in Italy, per effetto dell’andamento climatico anomalo, con la siccità che ha ridotto le fioriture e stressato le api. «Una situazione che si riscontra anche ij Piemonte – spiega Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino – dove l’inverno caldo, le scarse piogge e una stramba primavera sta facendo sì che, ad esempio, i fiori di acacia non siano nettariferi. Il settore apistico piemontese, negli ultimi cinque anni, ha avuto uno sviluppo sia per numero di alveari allevati, sia per numero di aziende attive. Dal 2001, anno in cui si registravano 2.701 aziende con 88.276 alveari allevati, si è passati nel 2017 a 5.612 aziende che conducono 18.982 apiari, con un totale 199.315 alveari. Sulla base dei dati del censimento apistico nazionale, il Piemonte è al primo posto tra le regioni italiane sia come numero di alveari, pari a circa il 16 per cento del patrimonio italiano, sia come operatori – più di 5.600 apicoltori in Piemonte, - pari a circa l’11 per cento del totale nazionale».

«Il clima avverso rischia  di dimezzare la produzione di miele – spiega Fabrizio Galliati –, dopo annate già di difficili, come quella appena passata, sempre a causa delle condizioni meteo. C’è anche dell’altro a preoccupare i nostri apicoltori. In primo luogo le importazioni che fanno concorrenza al miele Made in Piemonte. Miele che arriva non solo dalla Cina, ma anche dall’Est Europa, da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e ben lontano dagli standard qualitativi seguiti dagli apicoltori subalpini». Da Fabrizio Galliati arrivano consigli per gli acquisti: «Al fine di evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre verificare l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica».

Il miele prodotto sul territorio nazionale è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria. La parola “Italia” deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale, mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta riporta l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”. Se invece il miele proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “Miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix la scritta è “Miscela di mieli originari e non originari della CE”.

 

-70ColdirettiTorino2020

I MERCATI DELLA DOMENICA DI CAMPAGNA AMICA

     

Progetto Info PAC

INFO PROGETTO PAC: Apri l'articolo    

Leggi tutti gli articoli

Leggi tutti gli articoli

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi