Torino – L’istituzione di un fondo di garanzia per le analisi e il miglioramento delle condizioni ambientali nelle aree agricole della provincia di Torino, con particolare riferimento a quelle limitrofe all’insediamento del termovalorizzatore del Gerbido: questa è la richiesta presentata dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo a Paolo Foietta, presidente Ato-R – Associazione d’ambito torinese per il governo dei rifiuti – e a Roberto Ronco, assessore all’Ambiente della Provincia di Torino.
«Il territorio della provincia di Torino – spiega Sergio Barone, vice presidente di Coldiretti Torino – è caratterizzato da una forte urbanizzazione, da una notevole presenza di infrastrutture, di impianti industriali di vario genere, attivi e dismessi, e di siti contaminati di interesse regionale o nazionale, cha hanno causato una forte dispersione e frammentazione fondiaria delle imprese agricole».
«Tale situazione, unita al ricordo di eventi recenti – aggiunge Sergio Barone – quali l’inquinamento da diossine e Pcb causato dall’acciaieria Beltrame in bassa Valle di Susa ha aumentato notevolmente le preoccupazioni delle imprese agricole che, a fronte delle recenti responsabilità che la legislazione sulla sicurezza alimentare attribuisce loro, si trovano sempre più esposte al rischio di contaminazioni ambientali dei propri prodotti, con conseguente blocco delle attività produttive».
«Per tale motivo sarebbe estremamente importante che la Provincia di Torino – spiega Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino – istituisse un fondo di garanzia per le analisi e il miglioramento delle condizioni ambientali delle aree agricole del nostro territorio, in particolare per le zone limitrofe al termovalorizzatore del Gerbido. Sarebbe inoltre auspicabile che il fondo venisse esteso a tutto l’ambito territoriale individuato come “periurbano dell’area metropolitana torinese”, così come definito dal Ptc2 – Piano territoriale di coordinamento –, adottato nel mese di agosto 2011 dalla Provincia di Torino».
–02CDTO2014 –
