28 Maggio 2013
“Emergenza cinghiali: aumentano i danni e sale la tensione sul territorio”

Torino – La tensione sul territorio resta alta per i danni che i cinghiali stanno creando alle colture, proprio nei giorni in cui si stanno ultimando le semine di mais, ritardate dal maltempo, e si inizia, con altrettanto ritardo, il primo sfalcio dei prati per il fieno maggengo. Ieri sera, durante i lavori del Consiglio dell’ATC TO1, a Caluso, diversi agricoltori si sono ritrovati sotto la sede dell’ATC per rendere evidente la tensione che cresce nelle campagne. «La presenza di tanti agricoltori sotto la sede dell’ATC conferma la grande tensione che si respira sul territorio – afferma Silvio Ferrarese, presidente di sezione di Cascinette d’Ivrea e rappresentante di Coldiretti nel Consiglio dell’ATC –. Noi agricoltori stiamo affrontando l’emergenza cercando di lavorare con tutti i Consiglieri dell’ATC che hanno veramente a cuore la tutela del territorio, delle imprese agricole e dei cittadini che rischiano sempre più di essere vittime di incidenti stradali causati dai cinghiali. I temi da affrontare sono molti e auspichiamo che la gravità della situazione sia affrontata seriamente, superando gli interessi particolari».
   Intanto, nei giorni scorsi, la Provincia di Torino ha convocato una riunione di coordinamento degli Ambiti territoriali di caccia (ATC) e dei Comprensori alpini (CA), aperta per la prima volta alle associazioni di categoria agricole. Una riunione indetta a seguito della crescente emergenza legata all’aumento dei danni da animali selvatici su tutto il territorio provinciale. Nell’incontro è stato illustrato il lavoro svolto dalla Provincia per smussare una serie di vincoli tecnici che, nei fatti, potevano diminuire l’efficacia delle azioni di contenimento degli ungulati. L’appello della Provincia ha visto la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, ad eccezione degli amministratori dell’ATC TO3. Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Torino, afferma: «La riunione è stata una ulteriore occasione per esaminare quanto sta avvenendo sul territorio provinciale rispetto a ungulati e selvatici. Da una prima analisi, in questi primi mesi del 2013, emergerebbe un aumento degli abbattimenti di cinghiali rispetto a quanto avvenuto nello scorso anno. Ma evidentemente la realtà è un’altra e i numeri degli abbattimenti per singolo ente la fa emergere chiaramente: infatti la metà degli abbattimenti in Provincia è stata realizzata in un solo ATC, il TO5, dove peraltro i problemi continuano ad essere gravi».
   L’ATC TO5, è uscito dal commissariamento lo scorso anno. Nelle passate settimane, dopo una riunione convocata da Coldiretti a Casalborgone, in cui è emersa in modo evidente la grande tensione presente sul territorio, il Presidente dell’ATC ha ammesso le criticità legate alla scarsa efficacia dell’azione di alcune squadre di cacciatori ed ha per la prima volta risposto in modo positivo alle richieste degli agricoltori e dei cittadini.
   Il presidente Roberto Moncalvo, prosegue e chiude così: «L’analisi di dettaglio dei dati per singolo ente conferma l’emergenza, che sta portando non solo a un aumento di danni nelle aree tradizionalmente più colpite ma anche a nuove aree in cui l’equilibrio degli animali selvatici salta e i danni tornano a farsi significativi. La presenza di dieci enti con le stesse competenze in altrettante aree della Provincia, dovrebbe aiutare a tenere sotto controllo i danni degli animali selvatici grazie allo stretto legame con i territori. Alla prova dei fatti invece sono troppe le situazioni in cui il legame con il territorio alimenta interessi particolari e, a farne le spese, sono le imprese agricole e i cittadini che circolano su strada. Quale utilità ha tale situazione? Se questo è il risultato, sarebbe meglio semplificare il sistema, risparmiando un po’ di risorse ed eliminando quelle situazioni in cui, invece di affrontare e risolvere i problemi esistenti, a volte si specula ai danni della collettività».

–48CDTO2013 –

I MERCATI DI CAMPAGNA AMICA A TORINO E IN PROVINCIA

     

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