20 Aprile 2011
Druento: in pochi giorni i cinghiali devastano cento giornate di mais seminato nel pre-parco

Druento – «In pochi giorni i cinghiali presenti nel parco de La Mandria hanno distrutto cento giornate di campi di mais appena seminati, siti in area pre-parco. Nonostante gli impegni e le promesse di Regione, Provincia ed Ente Parco la situazione per i coltivatori ora si è fatta insostenibile». La denuncia è di Riccardo Chiabrando, presidente di Coldiretti Torino, che aggiunge: «I danni registrati nel 2011 sono molto più elevati – da due a quattro volte – rispetto allo stesso periodo degli anni scorsi, con epicentro a Druento. Da mesi assistiamo a un rimpallo di responsabilità tra gli enti: ciascuno dice che sta facendo il possibile, ma appare evidente che ciò è del tutto insufficiente. Gli abbattimenti degli ultimi tempi non hanno portato a concreti effetti. Abbiamo avuto un primo campanello di allarme dell’aggravarsi della situazione nell’autunno 2010, con i danni alle piante del mais a fine ciclo. In primavera abbiamo subito gli attacchi a grano, all’orzo e ai prati. In questi giorni, con le semine del mais, i cinghiali si sono nuovamente scatenati».
   «Coldiretti chiede di procedere celermente con un piano straordinario di controllo – continua Riccardo Chiabrando – in modo da ridurre drasticamente la popolazione dei cinghiali che vive nel parco La Mandria. Chiediamo che gli abbattimenti vengano realizzati: guardiaparco, selecontrollori o da altri soggetti, chi sia sia. L’importante è raggiungere l’obiettivo di ridurre il numero di ungulati. Un altro problema da affrontare – e risolvere – riguarda le risorse dell’ente parco che deve essere messo nelle condizioni di poter intervenire. Da un lato si continuano a pagare, con estremo ritardo, danni per 350mila euro l’anno e dall’altra l’ente Parco denuncia risorse insufficienti per abbattere gli ungulati: è un controsenso. Anche la ristrutturazione del macello interno al parco deve essere portata a termine. Coldiretti manifesta preoccupazione per i possibili incidenti stradali originati dagli animali e per i pericoli sanitari legati a una presenza così numerosa della popolazione degli ungulati».
   Diego Furia, direttore di Coldiretti Torino afferma: «A oggi, la dimensione del problema ungulati nel parco La Mandria è del tutto fuori scala rispetto alle risorse che sono state messe a disposizione e alle altre realtà territoriali. Si è arrivati a una situazione critica dopo che per anni la loro presenza non è stata sufficientemente controllata. Il lungo rimpallo di responsabilità tra enti e istituzioni è ora sfociato in una realtà non ulteriormente tollerabile dagli imprenditori agricoli che rivendicano il diritto a raccogliere quanto seminato, ovvero il principio base che distingue da sempre l’attività e la vita dell’imprenditore agricolo».

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