Torino – «Resta critica la situazione del settore primario rispetto al problema dei danni causati alle coltivazioni agricole dagli ungulati e dai selvatici nelle aree protette, mentre in tutto il territorio provinciale gli imprenditori devono ancora avere il saldo dei rimborsi dovuti per il 2010 e di tutti quelli registrati nel 2011». La denuncia arriva da Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Torino, che aggiunge: «Nei giorni scorsi Coldiretti Piemonte ha attivato un’azione, a partire da una lettera inviata all’assessore regionale ai parchi e aree protette William Casoni, evidenziando la gravità della situazione attuale per le imprese agricole. Le Province – alle quali competono l’accertamento, l’istruttoria e la liquidazione dei danni –, vista la mancanza di risorse regionali, nelle scorse settimane avevano rallentato lo svolgimento degli accertamenti. Dopo l’intervento della Coldiretti c’è stata una ripresa dell’attività».
«Coldiretti Torino segnala come positiva la notizia che la Provincia ha ripreso gli accertamenti – prosegue Roberto Moncalvo – e auspica che, quanto prima, vengano reperite dalla Regione Piemonte le risorse necessarie a risarcire gli imprenditori agricoli per i danni subiti dalle colture. Nel contempo rimarchiamo l’assoluta necessità di procedere spediti con gli abbattimenti degli ungulati. Infatti, salvo rare eccezioni, che riguardano solo alcune zone della provincia, il numero dei cinghiali è diventato troppo alto rispetto alla capacità di assorbimento dei territori in cui insistono. E’ evidente che sinora gli abbattimenti sono stati del tutto insufficienti a fermare l’avanzata degli ungulati. La recente modifica alla norma regionale avrebbe dovuto portare un cambio di passo e maggior incisività nei piani di selezione, ma finora così non è stato».
4 Aprile 2012
Danni da cinghiali e selvatici: mancano i fondi per i risarcimenti quantificati in aree protette