CANDIOLO – Cinque imprese agricole riunite nella cooperativa Speranza producono energia elettrica e termica. Carlo Vanzetti, presidente di sezione della Coldiretti, spiega: "Il 28 giugno inaugureremo l’impianto di produzione di biogas realizzato lungo la strada statale 23. In gran parte la struttura utilizza sottoprodotti aziendali quali letame e liquami; oltre ad essi impieghiamo stocchi di mais, erba silos e trinciato. Ogni giorno il biodigestore viene alimentato con 300 quintali di materiale. Trinciati e altre biomasse di origine agricola, uniti a liquami zootecnici, immessi in grandi vasche di fermentazione, a seguito di un processo di digestione anaerobica, danno origine al biogas che alimenta l’impianto di cogenerazione. In poco meno di due mesi dal materiale organico i digestori estraggono metano utilizzato per alimentare un motore che produce energia elettrica e termica. A fine ciclo residua un digestato utilizzabile come concime da spandere nei terreni agricoli".
Francesco Vanzetti, presidente della cooperativa Speranza, precisa: "L’idea di produrre energia è nata da un’osservazione empirica: buttando carta accesa nella vasca dei liquami abbiamo visto che bruciava. Abbiamo visitato alcuni biodigestori all’estero, poi abbiamo deciso di iniziare quest’avventura. Questo apparato consente alle aziende associate di chiudere la filiera, valorizzando tutte le produzioni aziendali. Per realizzare l’impianto abbiamo investito quattro milioni di euro, interamente autofinanziati. Abbiamo iniziato i lavori dopo aver tagliato il maggengo lo scorso anno. Siamo partiti con la costruzione delle trincee per stoccare la biomassa. Nei mesi estivi del 2007 abbiamo avviato la costruzione delle vasche. In questi giorni abbiamo iniziato le prove per la messa in funzione dell’impianto e stiamo costruendo la massa biologica di microrganismi del biodigestore che ha una capacità di 12mila metri cubi. Questa strttura per la valorizzazione di reflui zootecnici e di prodotti agricoli ha una potenza elettrica di poco inferiore a un megawatt e altrettanta energia termica".
"Nel 2006 abbiamo presentato la nostra idea imprenditoriale all’Amministrazione comunale – aggiunge Francesco Vanzetti – I tempi sono stati celeri anche perché abbiamo avuto collaborazione sia con l’ente locale sia con la Provincia. Nella fase attuale stiamo concertando una soluzione per l’utilizzo dell’energia termica prodotta dall’impianto, considerando altresì che per l’acqua calda da esso fornita sarebbero serviti, diversamente, cento metri cubi di metano all’ora. A poche centinaia di distanza ci sono le strutture dell’Istituto per la ricerca sul cancro e altri insediamenti industriali; stiamo esaminando eventuali soluzioni che possono avere positivi risvolti sociali per la collettività".
Francesco Vanzetti chiude: "Il biodigestore darà lavoro a due figli di allevatori, cui vanno aggiunti gli occupati stagionali e tutto l’indotto che ruota attorno a esso. Tale impianto è un chiaro esempio di diversificazione del lavoro agricolo e di multifunzionalità. La cogenerazione, oltre a essere una soluzione ottimale dal punto di vista ambientale, grazie alla produzione di energia pulita, offre indubbi vantaggi economici attraverso la vendita di corrente elettrica. Il biogas ottenuto ha un bilancio di emissione e di consumo di anidride carbonica praticamente nullo".
Il biogas concorre ad aumentare l’autonomia energetica e contribuisce alla riduzione graduale dell’attuale stato di inquinamento dell’aria e quindi dell’effetto serra. Per il 2010 il Parlamento europeo ha proposto l’obiettivo che le fonti energetiche rinnovabili coprano almeno il 15 per cento dell’energia utilizzata, mentre attualmente sono meno del sei per cento. Carlo Vanzetti, riprende: "Una battaglia da condurre per i prossimi anni sarà quella di rivedere l’attuale normativa che non consente di utilizzare nel biodigestore alcuni sottoprodotti derivati da lavorazioni delle materie prime agricole. Si tratta di sostanze organiche che potrebbero essere utilizzate in questi impianti riducendo così il loro attuale impatto ambientale".
La cooperativa Speranza raggruppa le aziende agricole di Candiolo Barale e Bertola, Dabbene e Oddenino, Oddenino fratelli e Vanzetti oltre all’impresa agricola dei fratelli Sandrone di Vinovo. La Cooperativa è nata con l’obiettivo di commercializzare direttamente al pubblico la carne e altri prodotti aziendali.
L’impianto della cooperativa Speranza è stato progettato e realizzato dalla ditta bresciana Ab Energy, la ditta Biogas Energia ha fornito la tecnologia per la produzione del biogas. In Piemonte Ab Energy ha progettato e realizzato diversi altri impianti: due sono presso lo stabilimento di Pessione della Martini e Rossi; a Torino ha fornito all’Amiat uno dei più grandi siti per la produzione di bioenergia, capace di soddisfare i bisogni di 40mila famiglie. La cogenerazione si sta diffondendo anche nel settore agricolo. In molte province italiane si contano casi di imprenditori che producono energia elettrica e termica partendo da liquami e scarti agricoli. In provincia di Torino, di recente, è entrato in funzione l’impianto di Roberto Bagnod, di Piverone.
26 Maggio 2008
Da liquami e biomasse energia elettrica e termica