7 Aprile 2010
Conferenza stampa per la presentazione della firma della “Lettera d’intenti per una filiera garantita di latte d’asina piemontese”

L’accordo sarà sottoscritto da:
- Coldiretti Piemonte, nella persona del presidente Paolo Rovellotti;
- ospedale infantile Regina Margherita – Sant’Anna (Oirm) di Torino, nella persona del direttore generale Walter Arossa;
- Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto di Scienze delle produzioni alimentari (Cnr-Ispa), unità operativa di Torino, nella persona della dott.ssa Laura Cavallarin;
- Associazione nazionale genitori eczema atopico e allergie alimentari – Angea onlus – nella persona del presidente Luigi Visintin.

Torino, 7 aprile 2010

COMUNICATO STAMPA
Verso una filiera garantita
di latte d’asina piemontese
L’impegno di Coldiretti, Oirm Torino, Cnr-Ispa e Angea onlus

TORINO – Una filiera garantita di latte d’asina piemontese che consenta ai consumatori un utilizzo sicuro del prodotto come presidio parafarmaceutico naturale e ipoallergenico: è questo l’obiettivo del progetto di filiera cui stanno lavorando Coldiretti Piemonte, l’azienda ospedaliera Oirm di Torino, il Cnr-Ispa di Torino e l’associazione Angea onlus.
L’Oirm, in particolare con l’equipe della dott.ssa Giovanna Monti, e il Cnr-Ispa, con l’equipe del dott. Amedeo Conti, stanno conducendo, sin dal 2003, ricerche congiunte sull’utilità del latte d’asina come sostitutivo del latte bovino per i soggetti che soffrono di allergia alle proteine del latte vaccino, patologia che ha la sua massima prevalenza nell’infanzia, interessando circa il 2,5 per cento dei bambini di età inferiore ai tre anni. Secondo tali ricerche, il latte d’asina viene ben tollerato nel 90 per cento dei casi.
L’Angea onlus si occupa da anni di sensibilizzazione e formazione ai problemi che caratterizzano la vita dei soggetti allergici, con particolare riferimento al mondo della scuola.
Coldiretti Piemonte è un’organizzazione da sempre sensibile alle tematiche di sostegno alle fasce più deboli dei consumatori e alle iniziative che si inseriscono nel filone della multifunzionalità in agricoltura e che contribuiscono a migliorare e diversificare il reddito delle imprese diretto-coltivatrici.
Il progetto parte dalla constatazione che il latte d’asina non  può essere considerato un latte come gli altri, in quanto non si presta soltanto a un uso alimentare o cosmetico, bensì a un utilizzo come presidio ascrivibile alla categoria pharmafood/nutraceutici da destinare a categorie particolarmente sensibili di consumatori, per cui occorre che la sua produzione e la sua commercializzazione siano rigorosamente controllate non soltanto sotto il profilo igienico-sanitario – come gli altri latti –, ma anche sotto il profilo allergologico – assoluta non contaminazione con altri latti.
Da qui la necessità di dare vita a una filiera controllata di latte d’asina, che è un’esigenza resa ancor più impellente dal fatto che attualmente si può trovare, in alcune catene della grande distribuzione organizzata, latte d’asina fresco pastorizzato in bottiglie da 500 ml, proveniente da stabilimenti autorizzati al trattamento di latte bovino e quindi con poche garanzie di non contaminazione da latte vaccino.
Per tale motivo Coldiretti Piemonte, Oirm, Cnr-Ispa e Angea onlus sottoscrivono oggi un impegno che mira alla realizzazione di una filiera garantita di latte d’asina piemontese e a tale proposito istituiscono un comitato tecnico-scientifico che progetti, coordini e controlli tutta la filiera.
Tale comitato avrà i compiti di redigere un disciplinare di filiera per la produzione del latte d’asina - che, partendo dalla definizione dei requisiti degli allevamenti e del latte da loro prodotto, regolamenti tutti gli altri anelli della filiera sino al consumo –, di ideare progetti di ricerca e sviluppo, di ricercare dei partner in grado di trasformare il latte d’asina, di commercializzarne i derivati  e di promuovere a tutti i livelli la conoscenza del latte d’asina e dei suoi utilizzi.
L’intesa nasce da alcuni anni di riflessioni comuni sul tema, che fanno sì che in Piemonte oggi siano maturate le condizioni ideali per creare una filiera controllata tutta piemontese.  Nella nostra regione infatti esistono un polo scientifico autorevole e unico in Italia, un discreto bacino di potenziale utenza, un territorio ricco di aree che ben si prestano all’allevamento di un animale rustico e frugale come l’asino e una serie di  aziende agricole che vorrebbero intraprendere l’allevamento di asini, se soltanto avessero maggiori garanzie di collocazione del prodotto.
Negli ultimi mesi, infine, è giunto a conclusione un lavoro di ricerca, finanziato da Eurolactis Group sa - ditta cosmetica e farmaceutica italo-svizzera, che si sta insediando in Piemonte - finalizzato alla realizzazione di una gamma di prodotti nutraceutici, probiotici e parafarmaceutici a base di latte d’asina. Tale azienda, che sta attualmente lavorando in collaborazione con l’azienda agricola Montebaducco, di Salvarano di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, ha ritenuto il Piemonte la regione italiana più indicata per approvvigionarsi di un latte d’asina che offra tutte le garanzie che il loro tipo di produzione necessita e sta quindi offrendo il suo contributo alla realizzazione di una filiera garantita, tutta piemontese.

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