TORINO Preoccupazione sugli impatti economici e sociali del Ceta, l’intesa sul commercio fra Europa e Canada, che il Senato dovrebbe sottoporre a ratifica. Un accordo che, oltre a legalizzare la pirateria alimentare, dando il via libera alle imitazioni canadesi dei prodotti made in Italy, apre le porte al grano duro trattato con il glifosato, vietato in Italia e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero.
   Fabrizio Galliati presidente di Coldiretti Torino, evidenzia: «A rischio è la qualità delle nostre produzioni di eccellenza, legate al territorio. Solo per fare un esempio che alimenta le nostre preoccupazioni, il Ceta introduce principi molto pericolosi come consentire l’ingresso in Unione europea di prodotti USA e Messico, attraverso il Canada, di fatto bypassando il defunto trattato commerciale Ttip o l’applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie, evitando  così i severi controlli Comunitari. A rischio è lo stesso principio di precauzione, visto che la legislazione canadese ammette l’utilizzo di prodotti chimici vietati in Europa».  
   Michele Mellano, direttore Coldiretti Torino, aggiunge: «E’ fondamentale una valutazione ben ponderata e approfondita dell’argomento, soprattutto in considerazione della mancanza di reciprocità tra i modelli produttivi Ue e quelli del Canada. La nostra Organizzazione, quindi, continuerà a impegnarsi per far sì che tutte le battaglie portate avanti a favore della qualità e della sicurezza alimentare non vengano vanificate, assecondando soltanto gli interessi delle multinazionali».

–37dto2017