11 Novembre 2015
Coldiretti Torino: la mobilitazione a sostegno del settore lattiero-caseario è arrivata davanti alla Gdo

Torino – “Giusto” prezzo per un “giusto” latte: con questo slogan ieri, fin dalle prime ore del mattino, la mobilitazione di Coldiretti Piemonte è sbarcata davanti all’Esselunga di Corso Traiano, a Torino. Davanti al supermercato una stalla ha ospitato la vacca Sequi ed il vitellino Giacomino, due capi di razza Frisona, dell’azienda agricola Vanzetti di Candiolo. La stalla è stata realizzata in collaborazione con l’Arap, Associazione regionale allevatori, per dimostrare ai consumatori da dove viene il latte e come si ottengono i formaggi senza polveri o semilavorati industriali. Per i produttori di latte è stata l’occasione per evidenziare come i pochi centesimi riconosciuti all’allevatore non possano essere sufficienti a coprire i costi di produzione e giustificare il prezzo del latte e dei prodotti finiti che i consumatori pagano sullo scaffale.
   Il grido degli allevatori “Aiutateci a salvare le nostre stalle e il vostro latte” ha echeggiato nell’oasi gialla attorno alla quale si sono radunati i numerosi consumatori del quartiere torinese, ai quali sono stati distribuiti tipici tomini piemontesi e yogurt naturale, il tutto prodotto con latte Made in Piemonte. Al presidio erano presenti rappresentanze di allevatori da tutta la regione che, dopo aver presidiato la Lactalis ad Ospedaletto Lodigiano, hanno voluto portare il proprio messaggio anche davanti alla distribuzione organizzata. Al presidio davanti alla Esselunga è arrivata la solidarietà delle istituzioni, manifestata con la presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero.
   Non sono mancati momenti di preoccupazione durante la giornata, a causa del mancato ritiro di molte partite di latte. Coldiretti si è da subito attivata per organizzare una raccolta dello stesso presso le aziende, grazie alla disponibilità di alcune imprese del territorio che, sensibili alla problematica, si sono rese disponibili ad accogliere il latte lasciato nelle stalle.
   «Le nostre produzioni Made in Italy e Made in Piemonte possono essere tutelate solo attraverso l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta anche per il latte Uht, yogurt e per le altre produzioni lattiero casearie – spiega Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino –. I consumatori hanno dimostrato di comprendere perfettamente il messaggio e hanno espresso la ferma volontà di essere al nostro fianco nella battaglia di ridistribuzione del valore all’interno della filiera». Fabrizio Galliati chiude: «Sono a rischio 8000 posti di lavoro e la permanenza di 1900 aziende ubicate nei territori più svantaggiati e soprattutto in montagna, con un ruolo fondamentale di tutela del territorio e prevenzione dei disastri ambientali che sempre più spesso colpiscono l’intera collettività a causa dell’abbandono dei territori stessi».

–59CDTO2015 –

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