30 Novembre 2015
Coldiretti Torino: celebrata a Orbassano la Giornata provinciale del Ringraziamento

Orbassano – Coldiretti Torino ha celebrato la Giornata provinciale del Ringraziamento 2015. Da tutta la provincia torinese sono arrivati numerosi agricoltori. Presenti Roberto Moncalvo, Delia Revelli e Fabrizio Galliati, rispettivamente presidente nazionale, regionale e provinciale di Coldiretti. Dopo la messa, celebrata da don Dario Monticone e la benedizione degli agricoltori e delle macchine agricole, il presidente nazionale Roberto Moncalvo ha sottolineato come ogni anno Coldiretti ringrazia il Signore per i frutti della terra. «Siamo alla fine di un anno tanto difficile quanto straordinario – ha detto il presidente Roberto Moncalvo –. Difficile perchè il latte alla stalla non è stato pagato al giusto prezzo, difficile perché oggi chi alleva animali da carne fatica a far quadrare i conti, difficile perché spesso l'ortofrutta e i cereali sono pagati meno dei costi di produzione».  «Il 2015 sarà però ricordato anche come un anno straordinario – ha aggiunto Roberto Moncalvo –. A Milano, all’Expo, Coldiretti ha portato 150mila agricoltori che hanno potuto raccontare le loro aziende e parlare  dei loro prodotti, rappresentando e presentando più di tutti il vero Made in Italy. Per la prima volta Coldiretti ha ottenuto una legge di Stabilità che porta risorse, direttamente agli agricoltori, attraverso l’eliminazione dell’Imu, anche in pianura, e l’azzeramento dell’Irap oltre alle altre misure che alleggeriscono la fiscalità per il settore agricolo. Per l’agricoltura un pacchetto di misure che vale 800 milioni di euro».
   Delia Revelli, presidente di Coldiretti Piemonte, ha affermato: «Siamo in Avvento, tempo di attesa. Noi agricoltori sappiamo attendere: dopo aver seminato aspettiamo il raccolto. E anche Coldiretti, dopo aver seminato, ha saputo raccogliere i frutti del grande lavoro che ha caratterizzato questo anno intenso di attività sindacale. Oggi, Giornata provinciale del ringraziamento, con gli agricoltori torinesi semplicemente diciamo grazie al Signore che ci accompagna tutti i giorni e che ci da la forza nel sostenere le iniziative che, tutti insieme, portiamo avanti. Oggi la società tutta vive un momento di crisi forte. Coldiretti, come grande forza sociale, non si sottrae alla responsabilità di indicare una strada di uscita, accompagnando gli imprenditori agricoli, i soci e tutta la società verso questa strada».
    Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, ha detto: «Celebrare la festa del Ringraziamento, ormai giunta al 65° anno, non è un momento nostalgico, ma di forte attualità. Il 2015 è stato un anno difficile, lo sappiamo tutti. La mondializzazione dell’economia e la globalizzazione dei mercati  ha come effetto che le produzioni agricole sono pagate sempre meno e spesso i ricavi sono inferiori ai costi di produzione. Gli agricoltori italiani fanno difficoltà a ottenere una giusta retribuzione per i prodotti made in Italy, producendo con costi italiani e ricevendo remunerazioni con prezzi mondiali che non tengono in considerazione non  solo il livello del costo del lavoro e dei fattori d produzione che in Italia sono molto più alti di tanti altri Paesi,  ma nemmeno il ruolo che è stato attribuito all'agricoltura negli ultimi anni e di cui ci siamo fatti volentieri carico: la tutela ambientale, la sicurezza alimentare, la salubrità dei prodotti e la salvaguardia della biodiversità, solo per citare i principali». «Nonostante tutto non mancano segnali positivi – ha chiuso Fabrizio Galliati –. Perché, mai come in questo momento, i cittadini si sentono vicini e partecipi ai problemi dell'agricoltura, evidenziati a livello internazionale da momenti come Expo che ha anche prodotto la Carta di Milano come eredità culturale, l’enciclica "Laudato sì" di papa Francesco e la dichiarazione dell'Onu che ha dichiarato  il 2015 "Anno internazionale dei suoli". A fronte di ciò l'agricoltura risponde accettando le sfide, proposte con tanti giovani, che scelgono di giocarsi il futuro nel settore agricolo e aziende storiche che quotidianamente, confermando la caparbietà e la tenacia tipica degli agricoltori, insistono per dare il proprio contributo per un Paese migliore».
–65CDTO2015 –

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