12 Novembre 2021
Coldiretti: «No al consumo di suolo fertile in Canavese per il progetto di collegamento pedemontano»

Petizione degli agricoltori contro la variante alla 460

 

No a nuovo consumo di suolo fertile e rispetto per l’agricoltura e l’ambiente. Lo chiedono 29 aziende agricole del Canavese, sostenute da Coldiretti Torino, che hanno firmato una petizione contro il progetto del nuovo tratto di pedemontana. Si tratta di una tratta del grande progetto di collegamento pedemontano, ormai vecchio di decenni, che voleva collegare il casello di Ivrea alla superstrada di Caselle. In questo caso, il tratto interessato è quello Lombardore-Front che sarebbe collegato a un altro tratto in progetto: quello tra Busano e Salassa. Il progetto è tornato di attualità nel gennaio scorso con la proposta della Regione di inserirlo nell’elenco finanziato dal PNRR. La stazione appaltante sarebbe la Città metropolitana di Torino.

La petizione, promossa dalla presidente della sezione Coldiretti di Rivarossa, Silvia Marchetto, raccoglie molti degli agricoltori e allevatori che sarebbero danneggiati dalla nuova strada. «Questo progetto distruggerebbe una parte importante dei terreni più produttivi del nostro territorio – osserva Silvia Marchetto – Stiamo parlando di campi fertili di prima e seconda classe tradizionalmente coltivati a grano, erbacee o mais. Coltivazioni che sono alla base dell’alimentazione dei nostri allevamenti bovini. In un momento in cui in tutto il mondo c’è carenza di materie prime alimentari e tutti gli stati cercano di aumentare la produzione, qui ci troviamo a dover combattere il consumo di suolo agricolo in un territorio già completamente infrastrutturato. E poi le alternative a questa nuova strada ci sarebbero: ampliando e ristrutturando le strade esistenti».

Coldiretti ha già discusso, la scorsa primavera, con la competente commissione di Consiglio regionale, chiedendo di valutare gli effetti disastrosi che comporterebbe il progetto. «Non possiamo perdere altro suolo agricolo – commenta il direttore di Coldiretti Torino, Andrea Repossini – Appena sarà operativo il nuovo Consiglio metropolitano presieduto dal nuovo sindaco di Torino, con la designazione di tutti i consiglieri delegati, porteremo all’attenzione della Città metropolitana la nostra opposizione».

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