16 Aprile 2014
Coldiretti ha riunito i produttori agricoli in vendita diretta al mercato di Chivasso

Chivasso – Coldiretti ha riunito i produttori agricoli presenti al mercato di Chivasso. All’incontro, svolto giovedì 10 aprile, nella sede dell’ufficio Zona di Coldiretti, al piano terreno di Palazzo Einaudi, sono intervenuti 50 produttori agricoli in vendita diretta. Al mercato di Chivasso sono presenti 92 produttori agricoli che arrivano, oltre che dal torinese, dai territori di Vercelli, Asti, Alessandria e Cuneo. A Chivasso, l’80 per cento dei produttori in vendita diretta ha l’azienda sita in un raggio di 25 chilometri. La gamma delle produzioni agricole presenti va dall’ortofrutta ai fiori, fino ai trasformati: formaggi, vini, olio, salumi, carni, farine, riso e pesci di acqua dolce.
   «Con i produttori agricoli – spiega Giancarlo Chiesa, segretario di zona della Coldiretti – abbiamo ragionato sulle norme per la vendita diretta da parte dei produttori, sui regolamenti comunali e le norme regionali e nazionali per i mercati e le regole previste per i mercati dei produttori. La vendita diretta dei produttori agricoli è normata dal decreto legislativo 228 del 2001, recante disposizioni sull’orientamento e modernizzazione del settore agricolo. Nell’ambito dell’attività di vendita diretta dei propri prodotti agli imprenditori agricoli non si applicano le norme, e le relative sanzioni, dell’attività commerciale. Inoltre la normativa autorizza, nell’attività di vendita diretta, anche l’integrazione del prodotto aziendale con altro prodotto».
«I produttori agricoli che agiscono in regime speciale Iva, nell’ambito della cessione di prodotti propri agricoli, sono esonerati dal rilascio della certificazione fiscale: scontrino-ricevuta – prosegue il segretario di zona –. I produttori agricoli che agiscono in regime normale Iva, al momento della cessione dei propri prodotti agricoli, devono sempre rilasciare idonea certificazione fiscale rappresentata dallo scontrino fiscale o, in alternativa, dalla ricevuta fiscale ovvero dalla fattura se richiesta dal cliente».
   «La commercializzazione di prodotto non proveniente dalla propria azienda – precisa Giancarlo Chiesa – impone all’imprenditore agricolo l’obbligo di garantire sempre la tracciabilità fiscale e, pertanto, questo deve essere acquistato con fattura e rivenduto con emissione di documento fiscale, ricevuta o scontrino. Ne deriva che la presenza sul banco di vendita di prodotto non proprio, assoggetta l’imprenditore agricolo ai normali obblighi commerciali. In particolare, diventa importante la cartellonistica che accompagna il prodotto non proprio, che deve essere tale da non ingannare il consumatore in merito all’origine non aziendale del prodotto e deve comprendere il corretto prezzo in euro, riferito all’unità di misura – litro, chilo, confezione –, l’indicazione della categoria, della varietà e della provenienza».
   «La crescente sensibilità del consumatore verso i temi della filiera corta, delle produzioni a km 0 e della stagionalità dei prodotti agricoli – afferma Claudia Buo, assessore al Commercio e attività produttive della città di Chivasso – è il risultato di lunghe campagne di educazione alimentare ed educazione al consumo “etico” promosse, prima fra tutti, da Coldiretti.  Questi nuovi modelli di scelta si riflettono direttamente nel quotidiano e, come tali, hanno rilevanti valenze economiche, tanto maggiori in momenti come questi in cui i mercati subiscono contrazioni. In questa prospettiva, la lealtà e la chiarezza del rapporto con la clientela è fondamentale: è proprio questo rapporto fiduciario che costituisce l’arma in più in mano al produttore impegnato nel confronto con della grande distribuzione. E il mercato della nostra città ha da sempre una solida tradizione di produttori locali, e continuerà a coltivare questo rapporto privilegiato negli anni a venire».
   «I nostri associati  – chiude il segretario di zona Giancarlo Chiesa – a Chivasso, come nei 41 mercati rionali di Torino e in quelli dei tanti Comuni della provincia, operano nell’ambito di quanto disposto, a livello nazionale, dal Patto con i consumatori per una filiera agricola tutta italiana: il rispetto della stagionalità è uno dei criteri cardine seguiti dai produttori in vendita diretta».

–26CDTO2014 –

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