25 Marzo 2015
Coldiretti ha inviato le osservazioni al piano di gestione del Sic Bosco del Vaj e Bosc Grand

Torino – Coldiretti Torino ha inviato le osservazioni al Piano di gestione del Sic Bosco del Vaj e Bosc Grand. Un documento di 18 pagine, firmato dal presidente di Coldiretti Torino Fabrizio Galliati e inviato a Ippolito Ostellino, direttore dell’ente di gestione delle Aree protette dal Po e della Collina torinese.
   Il presidente Fabrizio Galliati sintetizza così le osservazioni: «Come premessa consideriamo necessario un allineamento degli strumenti urbanistici dei Comuni di Casalborgone, Castagneto Po e Rivalba, al fine di avere norme uniformi e non contraddittorie». Galliati prosegue indicando una delle osservazioni più importanti: «Si propone l’eliminazione della norma che consente di costruire nuove strutture solamente entro l’area di pertinenza di 25 metri; in alternativa si chiede di estendere l’area di pertinenza a 60 metri. A riguardo dei divieti al di fuori dell’area di pertinenza si chiede di rivedere il diniego alle pratiche di livellamento che, per alcune colture, può essere essenziale. Inoltre si chiede di non vietare, in ambienti aperti – prati e pascoli –, la pratica della trasemina, valutando l'utilizzo di fiorume e, considerata la carenza territoriale di letame, la possibilità di utilizzare concimi di sintesi». Il presidente di Coldiretti Torino, aggiunge: «Riteniamo eccessive le norme riguardanti l’attività pascoliva, perché in zona è scarso il numero di animali disponibili ad attuare questa pratica. Sempre per Coldiretti la riduzione del quantitativo di legname prelevabile rischia di danneggiare eccessivamente le aziende che utilizzano questo materiale per la produzione dell’energia che consumano».
   Ornella Cravero, presidente di Sezione di Casalborgone e componente il Consiglio di Coldiretti, prosegue così la presentazione delle osservazioni: «Nel documento si fa presente che è fondamentale mantenere gli ambienti aperti sia per il preservamento di questi habitat sia per la loro disponibilità alla coltivazione. Si fa inoltre presente che è essenziale mantenere la viabilità rurale e l’utilizzabilità dei sentieri attraverso opere di manutenzione e la difesa delle attività agricole che contribuiscono alla manutenzione di tutto il sistema. Nelle osservazioni di rileva come la mancanza di una dotazione finanziaria renda più difficile l’onere di ottemperare alle regole. Nel documento si propone una defiscalizzazione  – relativa all’Imu – riguardante i terreni del Sic».
   «Coldiretti ritiene che il Sic dovrebbe incentivare lo sviluppo aziendale e la riconversione a produzioni di maggior pregio – prosegue ancora Ornella Cravero –. L’intento è promuovere la ricerca e lo sviluppo di alcune coltivazioni e produzioni di pregio – quali pisello, nocciole e miele – ritenute adatte al territorio e al mercato locale e non. Inoltre, per non limitare lo sviluppo si dovrebbe offrire alle imprese agricole una possibilità di sviluppo di nuove coltivazioni e attività, poco presenti nell'area protetta in sostituzione di altre colture quali prati e zone boscate di scarso pregio utilizzando misure di compensazione».
Il presidente Fabrizio Galliati completa così la presentazione delle osservazioni Coldiretti: «Riteniamo che il Sic dovrebbe incentivare la multifunzionalità delle aziende agricole. La gestione del Sic e di conseguenza il suo Piano dovrebbe tenere conto degli interventi finanziabili nel Psr – Programma di sviluppo rurale – 2014-2020. Coldiretti rileva che nel Piano non viene affrontato il problema dell’invasione da parte degli ungulati. A questo proposto si propone l’attuazione di piani di controllo tramite abbattimenti, coordinati e effettuati in contemporanea tra Atc – Ambito territoriale di caccia – ed Ente parco». Il presidente Fabrizio Galliati chiude così: «Considerata l’importanza ambientale ed economica dell’agricoltura pensiamo che per raggiungere gli obiettivi di conservazione e di sviluppo sia necessaria una gestione condivisa da tutti gli attori che operano nel Sic. Infine Coldiretti ritiene necessaria una revisione periodica del Piano di gestione».
   Per preparare le osservazioni Coldiretti Torino, a inizio marzo, ha riunito presidenti di sezione e associati nell’ufficio zona di Chivasso. La riunione ha visto la presenza di: Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti; Ornella Cravero, componente del consiglio della Federazione; Giancarlo Chiesa, segretario di Zona; Gian Luigi Surra, responsabile ufficio Territorio; Cristoforo Cresta, responsabile dell’ufficio Area tecnica. Ora l’Ente di gestione delle are protette del Po e della Collina torinese preparerà le deduzioni alle osservazioni di Coldiretti e di tutti coloro che le hanno presentate.

–21CDTO2015 –

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