Torino – Con la rete del lavoro agricolo di qualità si è avviato un percorso che tutela i lavoratori dallo sfruttamento e premia le imprese virtuose che nell’ultimo anno hanno assunto regolarmente 322mila migranti senza i quali non ci sarebbe più il Made in Italy a tavola che ha permesso al nostro Paese di ottenere primati in tutto il mondo.
E’ quanto afferma la Coldiretti, l’unica organizzazione datoriale che ha partecipato alla riunione, del 12 agosto scorso, alla Cabina di regia della "Rete del Lavoro agricolo di qualità", l’organismo autonomo nato per rafforzare le iniziative di contrasto dei fenomeni di irregolarità e delle criticità che caratterizzano le condizioni di lavoro nel settore agricolo.
Non è accettabile che, per colpa di pochi che non rispettano le regole e che sfruttano e sottopagano il lavoro – precisa la Coldiretti –, vengano messi in discussione i tanti esempi virtuosi presenti nelle campagne italiane dove lavorano regolarmente oltre 322mila immigrati extracomunitari, provenienti da 169 diverse nazioni che contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire il successo del Made in Italy alimentare nel mondo.
Questa la ferma condanna che arriva da Coldiretti anche in riferimento alla morte di un lavoratore straniero avvenuta nei giorni scorsi a Carmagnola.
Da sempre Coldiretti è impegnata a combattere i fenomeni di irregolarità che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano un’ombra su un settore che ha scelto con decisione la strada dell'attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale, al servizio del bene comune.
Coldiretti non rappresenterà mai realtà che non operano nella legalità e continuerà il proprio impegno accanto alle istituzioni per far emergere i fenomeni di sfruttamento e illegalità nel lavoro agricolo e avviare un percorso di semplificazione e trasparenza per le aziende.
–41CDTO2015 –