24 Marzo 2015
Coldiretti: «Continua l’emergenza cinghiali»

Torino – Gli imprenditori agricoli di Druento segnalano danni alle coltivazioni dei campi del preparco de La Mandria opera di cinghiali. Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, spiega: «Con la primavera i cinghiali escono dal parco e devastano la cotica dei prati. Tra qualche settimana i cinghiali attaccheranno i campi di mais e poi toccherà a quelli di grano. Ogni anno è sempre la stessa storia. Da anni gli imprenditori chiedono di poter coltivare i campi senza che vengano ripetutamente devastati dai cinghiali. Le colture dei campi sono quelle che consentono ai coltivatori di far quadrare i bilanci delle imprese agricole. Da anni chiediamo l’abbattimento dei cinghiali che vivono nel parco. Le battute non riescono a ridurre in modo significativo il numero di selvatici e anche quest’anno i cinghiali hanno iniziato a fare danni».
   «Come non bastasse i danni alle colture vengono periziati dai tecnici della città metropolitana di Torino, con sopralluoghi che arrivano a settimane di distanza dalla segnalazione dei danni. – prosegue Fabrizio Galliati –.Sino all’arrivo dei tecnici non è possibile ripristinare i campi: è una situazione insostenibile. Abbiamo bisogno di perizie tempestive. Non solo, sovente non riusciamo neanche a sapere l’entità del danno periziato, in modo da presentare eventuali controperizie. Un altro problema riguarda i rimborsi: i tempi di attesa, nell’ambito del territorio provinciale, sono troppo lunghi e non omogenei».
   Michele Mellano, direttore Coldiretti Torino, spiega: «Dal 2002 al 2013 per i danni avvenuti all’interno delle aree protette regionali causati da cinghiali la pubblica amministrazione ha liquidato 5,8 milioni di euro, di questi oltre 4 milioni di euro riguardano l’area del parco de La Mandria. E’ evidente che la situazione di questa zona va adeguatamente affrontata. Nel 2013, in tutta la provincia di Torino, sono stati abbattuti 913 capi. I numeri sono importanti però vanno rapportati all’effettivo numero di cinghiali presenti sul territorio. Gli abbattimenti, per essere risolutivi, devono ridurre drasticamente la popolazione di selvatici presenti. Il fatto che ogni anno i danni si ripetano indica che gli abbattimenti non sono poi così efficaci».
   «In queste settimane, con l’arrivo della primavera, danni da cinghiali alle colture si registrano un po’ in tutto il territorio provinciale. A Druento, nella zona di preparco – aggiunge Michele Mellano – la situazione è particolarmente critica. Gli imprenditori agricoli sono esasperati perché da anni non intravvedono soluzione al flagello dei cinghiali. I coltivatori vorrebbero riuscire a raccogliere quello che seminano: invece sono costretti a chiedere i risarcimenti che, peraltro, arrivano a distanza di anni. Il problema dei selvatici non riguarda solo gli imprenditori agricoli: i cinghiali costituiscono un pericolo anche per gli automobilisti. Pochi giorni fa, in provincia di Cuneo, a seguito di un sinistro, una persona ha perso la vita. Coldiretti a fronte dell’emergenza cinghiali chiede provvedimenti risolutivi. In queste settimane Coldiretti Torino ha incontrato gli amministratori comunali di Druento e dintorni e gli assessori regionali all’Agricoltura e ai Parchi».
   In provincia la situazione dei danni dovuti ai cinghiali è questa. Nel ciriacese i problemi maggiori si registrano al confine con il parco della Vauda, a San Carlo Canavese, San Francesco e a Cirié. Danni significativi sono segnalati nella collina chierese. Nel Pinerolese le zone più colpite sono la val Chisone, la val Pellice e la fascia Pedemontana. Nel chivassese danni sono segnalati in tutta la zona collinare e coinvolgono 18 Comuni. Nella zona di Torino il territorio più colpito è quello di Piossasco, al confine con la zona montana. Per la zona di Cuorgnè sinora le segnalazioni più numerose riguardano i campi di Castellamonte. Nei territorio di Ivrea e di Caluso i campi più colpiti sono quelli della zona del parco di Candia e dell’Oasi dei 5 laghi.

–20CDTO2015 –

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