17 Novembre 2008
Cinquecento Coldiretti a Cirié per la giornata provinciale del Ringraziamento

CIRIE’ – C’erano praticamente tutte le bandiere delle 273 sezioni di Coldiretti Torino alla giornata provinciale del Ringraziamento, domenica 16 novembre, a Ciriè. Sin dalla mattina sono arrivati i trattori, schierati lungo il viale che porta al duomo dedicato ai santi Giovanni Battista e Martino, dove l’arcivescovo di Torino, monsignor Severino Poletto, ha celebrato la messa. Un grande arco e un gazebo gialli con pala verde - logo di Coldiretti - hanno accolto i presidenti di sezione con le loro bandiere, le coltivatrici di Donne Impresa, i pensionati e le nuove leve riunite in Giovani Impresa.
Durante l’omelia, monsignor Poletto ha esortato "ad accogliere la parola del Signore e a trasformarla in comportamenti concreti", aggiungendo che "ringraziare Dio è importante per tutto ciò che abbiamo avuto e riceviamo da lui. Oggi sono sempre meno coloro che frequentano le chiese; nella città di Torino la media è del sette per cento, mentre nei centri rurali della provincia si arriva anche al 30-40 per cento. Voi uomini e donne della campagna siete a contatto con la natura più della gente di città; potete constatare che tutto è Provvidenza. Giocano un ruolo importante il lavoro delle vostre mani, il sudore, la fatica del lavoro, ma tutto viene da Dio. Sentire il dovere del ringraziamento è bello e i motivi sono molteplici: per gli abbondanti frutti della terra, per i frutti del lavoro, per la soddisfazione ottenuta da questa annata agraria che si è chiusa con la festività di san Martino".
L’arcivescovo ha toccato un tema di attualità: "I cristiani devono fare attenzione rispetto alle sentenze di alte corti, che lasciano ai genitori la scelta di togliere il nutrimento a una povera ragazza perché è in coma. L’alimentazione non è una medicina, non si tratta di accanimento terapeutico. Privare degli alimenti una persona significa farla morire, e questo è eutanasia".
In conclusione, l’arcivescovo ha aggiunto: "Voi lavoratori della terra avete il diritto di vedere valorizzata la vostra produzione; non è corretto che a voi venga pagata dieci mentre i consumatori sul banco la devono comprare a cento. E questo per etica, per morale e per giustizia. Oltre a ringraziare per i frutti della terra, vi invito a rendere grazie per il dono della vita che abbiamo ricevuto e per la fede che vi incoraggia nel lavoro quotidiano".
Dopo la messa si è svolta la benedizione dei trattori. Ha poi aperto il discorso delle autorità Riccardo Chiabrando, presidente Coldiretti Torino: "Lo splendido sole di oggi è un bel regalo per questa festa. Ringrazio l’arcivescovo di Torino che con le sue parole ci ha dato gioia, coraggio e speranza. Con la giornata del Ringraziamento vogliamo rinnovare la nostra comune riconoscenza al Dio del cielo e della terra per il lavoro che ci è concesso svolgere e per i frutti che abbiamo raccolto. Un grazie che esprimiamo spesso quando, la sera, magari già col buio, torniamo a casa stanchi, ma grati al Signore".
Chiabrando ha continuato: "Noi uomini e donne della campagna abbiamo una grande responsabilità. Siamo una parte importante del nostro Paese, ci ispiriamo alla dottrina sociale cristiana e abbiamo una etica coerente. Con il nostro impegno e con la nostra presenza in vari organismi e nelle istituzioni, siamo custodi di valori e tradizioni che trasmettiamo anche alle nuove generazioni. Il settore primario sviluppa e garantisce occupazione, favorendo l’economia. Con i consumatori abbiamo instaurato un rapporto privilegiato attraverso la filiera corta e la vendita diretta; siamo impegnati sul fronte della sicurezza alimentare, per ottenere produzioni di qualità e accessibili a tutti".
Il presidente dei berretti gialli torinesi ha aggiunto: "Agli amministratori pubblici chiediamo di ridare al settore primario il ruolo che gli spetta. Oggi, in un momento di difficoltà economica e di crisi occupazionale, l’agricoltura si mette in gioco per migliorare la situazione del Paese, per preparare un futuro migliore. Il mondo agricolo vive su basi solide e nella concretezza: purtroppo, parte della società di oggi è preda di facili illusioni. Per invertire la rotta siamo chiamati a tirarci su le maniche, tutti insieme; il mondo agricolo è pronto a fare la sua parte". Riccardo Chiabrando ha concluso con le parole di papa Giovanni XXIII, il papa contadino: "Sperare è un rischio che bisogna correre".
E’ poi intervenuto il sindaco Francesco Brizio, sottolineando la propria passione per la cosa pubblica che lo accomuna a Giorgio Ferrero, presidente regionale Coldiretti, e a Chiabrando. "Cirié – ha affermato - ha una tradizione commerciale e industriale. Oggi sono giunti qui molti trattori che ricordano il lavoro e l’impegno della gente dei campi. Voi coltivatori siete portatori di valori forti nella nostra società; valori che, in qualche modo, vanno recuperati. Molti sono i vostri riferimenti, ma a me piace ricordarne uno: il senso della pazienza che voi sapete trasmettere. In un mondo frenetico, nel quale molti vorrebbero tutto e subito, voi testimoniate che per raggiungere i risultati occorrono tempo, lavoro e fatica".
Brizio ha continuato: "Uno dei miei primi impegni pubblici è stato l’inaugurazione di un distributore di latte. Il prossimo mercoledì, a Cirié, nascerà il mercato a km zero, con i produttori della Coldiretti: è uno dei primi farmer market avviati in provincia e ci fa molto piacere che sia aperto qui, rinnovando il forte legame tra il mondo agricolo e la nostra città. L’edizione 2008 di Terra Madre si è chiusa da pochi giorni e Cirié ha ospitato una comunità del cibo proveniente dall’India, a ulteriore testimonianza del nostro impegno e della nostra sintonia con il settore rurale".
La giornata è proseguita con il pranzo sociale, nel centro polivalente Nole Forum, che ha riunito 420 coltivatori e durante il quale sono stati premiati gli ex presidenti di sezione del Ciriacese, nati entro il 1940. Di seguito gli insigniti del riconoscimento. Classe 1923: Maddalena Alaria, Cantoira; Giuseppe Martini, Robassomero; Giuseppe Nepote, Villanova Canavese. Classe 1925: Tommaso Rocchietti, Mathi. Classe 1926: Battista Bonino, Ala di Stura. Classe 1929: Stefano Audo, Corio; Michele Bello, Nole Canavese; Carlo Riccardo Casaletto, Fiano. Classe 1930: Nicola Dardino, Viù. Classe 1934: Rosina Vallò, Ceres. Classe 1935: Aldo Torazza, Borgaro. Classe 1939: Angelo Ballesio, Leinì. E’ stato premiato anche Giuseppe Troglia Gamba, margaro di Corio, classe 1924, che vanta 84 anni di presenza presso l’alpe Paglia, sulla montagna del Ciavanis, nel comune di Chialamberto.
Il pranzo ha visto la presenza di Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino, che ha rivolto un breve saluto: "Ho accettato volentieri l’invito a questa vostra festa. A tavola ho avuto modo di parlare con il presidente Chiabrando e con il direttore Fugazzi di alcuni problemi del mondo agricolo che coinvolgono direttamente l’amministrazione provinciale. Nei prossimi giorni ci troveremo per rispondere – e mi impegno a farlo entro breve - ad alcune questioni che vi riguardano, soprattutto relative alla burocrazia. Dal confronto con il presidente e il direttore ho capito altresì le vostre difficoltà del momento e ho avuto la conferma di quanto l’attuale grande crisi finanziaria colpisca pesantemente anche gli imprenditori agricoli. Le ripercussioni più pesanti arrivano dal crollo dei prezzi dei cereali. C’è una esigenza di tipo generale di cui dobbiamo prendere atto: il mercato non può essere quello che esiste attualmente. La finanza non può avere questo ruolo smodato; bisogna applicare altre regole, altrimenti l’economia reale verrà distrutta. E voi rappresentate l’economia reale, una fetta fondamentale di essa. Il mercato non può continuare a essere in balia di qualche grande gruppo della distribuzione, di gruppi finanziari e delle multinazionali".

I MERCATI DELLA DOMENICA DI CAMPAGNA AMICA

     

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