27 Giugno 2019
Cinghiali: la Città metropolitana rivede le disposizioni nei SIC

TORINO – «La Città metropolitana di Torino – come chiesto da Coldiretti – ha modificato alcune regole di applicazione del Piano di contenimento del cinghiale nelle aree Sic, siti di interesse comunitario». Lo spiega Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino: «In precedenza era inibita ogni forma di intervento e di contenimento, dal 15 marzo fino al termine di agosto 2019 nei terreni del Parco dei Po e dal 1° marzo al 31 luglio per le aree di competenza della Città metropolitana».
La Città metropolitana, riconoscendo che le misure erano esageratamente restrittive ha emesso un decreto, firmato dalla consigliera delegata  alla Tutela della flora e fauna, Barbara Azzarà,  recante nuove disposizioni attuative dei siti di importanza comunitaria in merito al Piano per il contenimento del cinghiale sul territorio della Città Metropolitana di Torino per gli anni 2019-223».
Michele Mellano, direttore Coldiretti Torino, spiega: «Il provvedimento rettifica il decreto  numero 4105 del 2019 e dispone, tra le altre cose, che nei Sic in gestione all’Ente di gestione delle aree protette del Po – Bosc Grand e del Vaj, Mulino vecchio – siano praticabili il tiro da appostamento alla cerca o all’aspetto, anche notturni e la cattura con gabbie durante tutto l’anno, mentre la girata potrà esser praticata dal 1° ottobre al 14 marzo di ogni anno. Inoltre nelle zone  in cui siano presenti aree umide gli interventi con gabbie e tiri da appostamento, anche notturni, potranno ora essere praticati tutto l’anno».
Il presidente Fabrizio Galliati chiude così: «Diamo atto alla Città metropolitana e segnatamente alla consigliera delegata alla Tutela flora e fauna, parchi e aree protette, Barbara Azzarà di avere recepito le richieste presentate da Coldiretti Torino con una missiva di metà maggio scorso. In precedenza la sospensione di ogni tipologia di intervento comportava di fatto l’impossibilità di tutelare intere aree, per tutto il periodo di suscettibilità al danno, dalla semina del mais alla maturazione latteo-cerosa. Nella missiva chiedevamo di voler riesaminare con urgenza la questione, fornendo elementi utili a modificare il documento precedente e consentendo l’avvio degli interventi di controllo che, per gli imprenditori agricoli, riveste priorità assoluta. Così è avvenuto».

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