In occasione del taglio del nastro per la casa del Made in Italy a Torino, presso la sede dell’Ispettorato territoriale del Ministero delle imprese e del Made in Italy, Coldiretti Torino chiede che la Città e la sede periferica del Ministero non mettano in un angolo il nostro agroalimentare di eccellenza.
«Centinaia di aziende agricole del Torinese – ricorda il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – hanno appena partecipato alla due giorni di presidio al Brennero per chiedere a gran voce che il nostro Made in Italy alimentare, vanto internazionale dell’economia italiana, sia promosso, valorizzato e soprattutto difeso. Difeso dall’importazione di alimenti a basso costo che vengono poi trasformati magicamente in prodotti Made in Italy o messi in commercio con nomi che “suonano” come italiani. Chiediamo che questa presa di coscienza e questa difesa dei prodotti agroalimentari italiani, in particolare, di quelli del nostro territorio, siano punti imprescindibili per ogni iniziativa torinese a difesa e promozione del Made in Italy e delle nostre esportazioni».
Coldiretti Torino chiede alle istituzioni di appoggiare la creazione di filiere locali del cibo, di promuovere tra i consumatori le produzioni a Km Zero e il consumo consapevole ma chiede anche che il nostro sistema industriale non si presti più alla lavorazione di prodotti di pessima qualità importati a basso costo solo per cercare di competere sul prezzo rinunciando a competere sulla qualità.
«Sostenere il Made in Italy anche a livello locale significa sostenere i nostri prodotti alimentari e le nostre aziende agricole nella battaglia contro le pratiche sleali e contro i prezzi sottocosto imposti dalla grande distribuzione ma anche dall’industria alimentare. Stare a fianco dell’agricoltura vuol dire stare a fianco del nostro territorio e di tutti i cittadini-consumatori che hanno diritto al cibo di qualità prodotto dai nostri agricoltori».