13 Maggio 2009
Allevatori in piazza per salvare il Made in Italy

TORINO – Migliaia di imprenditori agricoli martedì 12 maggio scorso hanno lasciato le stalle per raggiungere le principali piazze e i supermercati delle città italiane per difendere i primati qualitativi della produzione Made in Italy, messi a rischio dalle contraffazioni e dalla forbice dei prezzi che colpisce allevatori e consumatori.
Un'operazione verità voluta dagli allevatori della Coldiretti per salvare i prodotti alimentari provenienti da agricoltura italiana. Consigli per gli acquisti, degustazioni, distribuzione di latte fresco e di altri prodotti Made in Italy, regalati e offerti ai consumatori a prezzi stracciati, hanno caratterizzato l'iniziativa della Coldiretti. Nella giornata sono stati realizzati alcuni presìdi davanti ai centri della grande distribuzione, dove sono stati svelati i finti prodotti italiani venduti sugli scaffali, dalle mozzarelle ottenute dalle cagliate ai prosciutti fatti con carne di maiali provenienti dall’Olanda.
Due le richieste principali degli allevatori: alla grande distribuzione si chiede di tenere separati sugli scaffali gli spazi dedicati al prodotto alimentare italiano da quelli del finto Made in Italy, ottenuto con prodotti importati; alla politica di rendere obbligatoria l’indicazione della provenienza dei prodotti agricoli e alimentari – dalla carne di maiale al latte a lunga conservazione – per consentire scelte consapevoli ai consumatori.
In tutto il Piemonte, nella mattinata del 12 maggio, sono state distribuite ai consumatori tremila bottiglie di latte fresco pastorizzato di alta qualità, prodotti da Cascina Fontanacervo, di Villastellone. A Torino, gli allevatori hanno incontrato migliaia di consumatori, evidenziando gli eccessivi e inaccettabili ricarichi applicati dalla grande distribuzione organizzata.
Obiettivo della giornata torinese, informare i consumatori che il prezzo reale di un litro di latte fresco pastorizzato è il seguente: il costo di produzione alla stalla è di euro 0,50; il costo di lavorazione è di euro 0,35; il costo di bottiglia ed etichetta è di euro 0,15; i costi di logistica sono di euro 0,10. In sostanza, per ogni litro di latte alla stalla gli allevatori ricevono meno di euro 0,30, mentre i consumatori lo pagano euro 1,60. Quasi il 50 per cento del costo a carico dei consumatori finisce nelle tasche della grande distribuzione; questa situazione non è più accettabile. Il latte prodotto delle aziende piemontesi è sinonimo di qualità, territorialità e sicurezza, ma in queste condizioni gli imprenditori agricoli sono costretti a chiudere le stalle.
In Piemonte gli imprenditori della Coldiretti hanno realizzato cinque presidi. A Torino, in piazza Castello, angolo via Garibaldi, dove è stato organizzato un incontro con la stampa, e di fronte al supermercato Carrefour, in corso Monte Cucco. A Cuneo, in piazza Galimberti, inizio corso Nizza, e davanti al centro commerciale Ipercoop, in via Cascina Colombaro. Ad Asti, di fronte al centro commerciale Il Borgo, in corso Casale. Sono stati istituiti momenti di informazione e volantinaggio presso 40 centri della grande distribuzione piemontese nelle province di Alessandria, Novara e Vercelli.
Una delegazione, guidata dal presidente regionale Coldiretti Piemonte Paolo Rovellotti e dal direttore Bruno Rivarossa, con la presenza della dirigenza della Coldiretti di Torino – il direttore Emilio Fugazzi e i vice presidenti Luigi Cavallino e Paolo Odetti – ha consegnato un documento contenente le ragioni della manifestazione alla presidente della Giunta regionale Mercedes Bresso, tramite l’assessore Sergio Deorsola. Lo stesso rappresentante della Giunta piemontese, che detiene attualmente le deleghe per l’Agricoltura, ha manifestato la più ampia disponibilità della Regione Piemonte ad accompagnare l’accoglimento delle richieste avanzate da Coldiretti. In particolare, ha dichiarato la volontà di affrontare, con la presidente Bresso e con la Giunta, una proposta di legge che preveda nei supermercati subalpini appositi spazi da allestire per la vendita dei prodotti agricoli locali.
A Torino come in tutte le altre province, dirigenti della Federazione hanno consegnato al prefetto la piattaforma sindacale della giornata di mobilitazione. La delegazione era formata dal vice presidente Paolo Odetti, dal direttore Emilio Fugazzi, dal funzionario Giancarlo Chiesa e dai giovani allevatori Silvia Marchetto e Michele Verderone.

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