21 Maggio 2021
«Abbiamo una proposta alternativa e sostenibile alla variante Sp460 Canavesana»

I vertici torinesi di Coldiretti l’hanno illustrata in commissione Trasporti in Regione Piemonte

Il Consiglio Regionale del Piemonte ha appena approvato lo stanziamento dei 200.000 euro per lo studio del progetto della variante della Sp 460 Canavesana, tra Lombardore, Front e Favria. Il mondo agricolo, con Coldiretti Torino, ha già espresso molte volte, esponendo le sue ragioni, la sua contrarietà al progetto vecchio di 30 anni.  Mercoledì 19 maggio i vertici locali e provinciali di Coldiretti sono stati ricevuti dalla Commissione Trasporti, infrastrutture e lavori pubblici del Consiglio Regionale, presieduta dall’esponente della Lega Mauro Fava.

«Abbiamo elencato le motivazioni del mondo agricolo – dichiara Silvia Marchetto, imprenditrice agricola, e presidente della sezione Coldiretti di Rivarossa – che dimostrano la nostra contrarietà all’opera progettata così com’è, con il progetto che abbiamo oggi in mano. Si tratterebbe infatti di un’arteria completamente nuova che transita interamente in zone agricole, fertili e irrigue, in terreni di prima e seconda classe. Quindi noi siamo contrari perché è impensabile, in un momento come, questo dove c’è sempre più bisogno di terreni e materie prime, pensare di andare a togliere ancora ulteriore suolo. Inoltre non dimentichiamoci delle leggi regionali e nazionali che tutelano il suolo e vietano di consumarne altrettanto».

Silvia Marchetto aggiunge: «Oltre a questo noi abbiamo presentato anche una proposta alternativa di progetto, meno impattante. La nostra proposta farebbe passare la nuova via in gran parte su strade già presenti e farebbe realizzare i nuovi tratti nei terreni incolti, demaniali e che non sono agricoli.  In questo modo avremmo lo stesso risultato, aiuteremo il flusso del traffico pesante che va nel polo della meccanica e dello staffaggio dell’alto canavese, e soprattutto si andrebbe a bypassare totalmente il comune di Rivarossa. Così avremo un impatto zero sull’agricoltura e un impatto ambientale ridotto al minimo. Sarebbe una scelta più sostenibile. Al contrario, il progetto odierno non è sostenibile né per l’ambiente, tantomeno per l’agricoltura. In Consiglio regionale abbiamo chiesto che ci sia la volontà politica di perseguire questa strada visto che adesso i fondi da 200.000 euro per lo studio del progetto sono stati stanziati. Ma, visto che il progetto sarà a carico della Città Metropolitana di Torino lo dovremo discutere con i tecnici della città metropolitana. Infatti ora chiederemo un incontro analogo a quello chiesto con la Regione e con la Commissione presieduta da Mauro Fava, anche in Città Metropolitana».

«Le nostre proposte – afferma il presidente di Coldiretti Torino Fabrizio Galliati – sono state definite “razionali” da parte del presidente della Commissione Trasporti, infrastrutture e lavori pubblici che ci ha assicurato che prenderà in oggetto la nostra proposta in relazione ai fondi appena stanziati. Adesso ci attiveremo per richiedere l’incontro in Città Metropolitana. Su questo abbiamo anche avuto l’appoggio della Regione Piemonte. Siamo ottimisti, l’incontro in Commissione Trasporti è andato bene e le nostre istanze sono state prese in considerazione. Molti consiglieri regionali vogliono venire sui luoghi interessati dal progetto, per rendersi conto di persona dell’impatto dell’opera sui campi e sulle imprese agricole locali».

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