19 Gennaio 2022
Abbattere 50mila cinghiali per fermare il virus

La stagione di caccia al cinghiale sta per chiudersi definitivamente: mancano cinque giornate alla data ultima di domenica 31 gennaio, visto che la caccia è permessa tre giorni la settimana, nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica. Con la caccia chiusa e i 18.357 piemontesi titolari di licenze di caccia che avranno riposto le carabine chi si occuperà degli abbattimenti dei cinghiali per fermare anche in provincia di Torino il pericolo della Peste Suina Africana? Non basterà la sola caccia di selezione a raggiungere i 50mila capi abbattuti che per Coldiretti sono la minima soglia accettabile.

Coldiretti Piemonte ha, così, avanzato proposte concrete rivolte all’assessorato Agricoltura della Regione Piemonte per contenere i cinghiali. Proposte presentate da Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte durante il tavolo regionale, convocato dallo stesso assessorato all’Agricoltura, proprio per un confronto sulle Linee guida per la gestione venatoria e l’attività di contenimento del cinghiale nella Regione Piemonte e sulla situazione d’emergenza attuale rispetto alla Peste Suina Africana.

Ecco le proposte di Coldiretti Piemonte:

  • Bloccare subito la sperimentazione, che andrà avanti fino al 31 gennaio, della forma di caccia di selezione con l’uso dei cani, non solo inutile ma dannosa in quanto per prevenire l’avanzamento della Peste Suina Africana (PSA) è fondamentale ridurre al minimo lo spostamento degli animali;
  • Potenziare le attività di “contenimento” (che per la legge sono diverse dalla “caccia”) svolte dai controllori abilitati, attraverso azioni straordinarie notturne, anche nelle aree protette, mediante i più moderni strumenti tecnologici che consentono di agire in sicurezza e con grande efficacia;

Riconoscere la possibilità a tutti gli agricoltori proprietari, conduttori di fondi e tutor, abilitati attraverso i corsi già svolti, di installare, anche nelle aree parco, gabbie per la cattura degli animali da abbattere;

Inoltre, Coldiretti ritiene indispensabile il controllo sanitario sul virus della PSA di tutti i capi abbattuti durante l’attività venatoria e le attività di controllo, così da tutelare la salute pubblica e creare le condizioni che garantiscano continuità agli allevamenti domestici presenti a livello territoriale, sanzionando pesantemente cacciatori e selecontrollori che dovessero sottrarsi ai controlli.

«Serve – ha affermato il presidente regionale Roberto Moncalvo - immediatamente un intervento straordinario, che vada oltre le proposte insufficienti dell’assessorato all’Agricoltura, per contenere il numero di cinghiali e bloccare il diffondersi della Peste Suina Africana. Come indicato dal Ministero della Salute, un efficace depopolamento si raggiunge quando vengono abbattuti il doppio dei cinghiali rispetto ai dati dell’ultimo anno». Se non si riesce a raddoppiare il numero la soglia minima accettabile è comunque di non meno di 50mila cinghiali abbattuti: «un obiettivo raggiungibile solo con regole nuove e omogenee in tutta la Regione».

Nella stagione venatoria  2020-2021 in Piemonte sono stati abbattuti, legalmente, 19.017 cinghiali con la caccia ordinaria, che, solitamente si svolge in battuta; 3.929 cinghiali attraverso la caccia di selezione da appostamento, dove, solitamente un cacciatore preleva un capo per volta.

Invece, i contenimenti extra caccia, attuati sotto la supervisione della Città metropolitana e delle Province hanno totalizzato 11.087 cinghiali.

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