12 Settembre 2025
Montagna, investire sull’agricoltura produttiva e multifunzionale ma anche sui servizi sociali, sanitari e scolastici

Coldiretti Torino esprime soddisfazione per l’approvazione definitiva in Senato del disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, un provvedimento che riporta la montagna al centro dell’agenda del Paese con interventi su sanità, scuola, connettività, mobilità e attività agro-silvo-pastorali.

Proprio su questi temi Coldiretti Torino ha organizzato per lunedì 22 e martedì 30 settembre due incontri di approfondimento. Il primo è organizzato da Donne Coldiretti Torino è si intitola: “Fare impresa agricola al femminile nelle aree interne e nelle valli alpine” dedicato al gap tra città e montagna nei servizi sociali, sanitari, scolastici e alle imprese; gap che pesa soprattutto sulle imprenditrici agricole.

Il secondo appuntamento ha il titolo: “La città incontra l’agricoltura di montagna”. Un seminario per la promozione del rapporto metromontano tra il capoluogo subalpino e i sistemi agricoli delle vallate torinesi.

Con la nuova legge sono destinati 200 milioni di euro annui nel triennio 2025-2027 del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane-Fosmit per sanità, scuola, agricoltura, mobilità, servizi digitali e turismo, oltre a misure contro lo spopolamento e incentivi per il personale che opera in montagna.

Il via libera al provvedimento risponde anche al bisogno di più innovazione e infrastrutture, valorizzando il ruolo degli imprenditori agricoli nel presidio del patrimonio idrico e boschivo, nella prevenzione di incendi e dissesti e nel sostegno al turismo sostenibile.
L’approvazione della legge, oltre ad attuare il vincolo costituzionale di valorizzazione e sviluppo dei territori montani, rappresenta inoltre un’opportunità per ridurre la dipendenza energetica dall’estero con la gestione sostenibile dei boschi e la produzione di energia rinnovabile da legno e biomasse.

Per Coldiretti sarà ora decisivo che i provvedimenti di attuazione della legge sostengano concretamente l’agricoltura e l’allevamento di montagna, rafforzando le indennità compensative, tutelando prati e pascoli, sostenendo filiere lattiero-casearie e carni DOP/IGP, favorendo il ricambio generazionale e assicurando servizi essenziali e connettività. Centrale anche la semplificazione, con procedure rapide e coordinate tra Stato, Regioni e Comuni montani. Ma è centrale anche l’investimento nei servizi che permettono agli agricoltori di rimanere a vivere e lavorare in montagna alla pari di chi abita in città.
«Questa legge rappresenta un segnale importante per gli agricoltori che operano in territorio alpino – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Si riconosce il ruolo centrale delle attività agrosilvopastorali di montagna per rilanciare un territorio che non accetta più la commiserazione ma vuole occasioni concrete di rilancio. L’agricoltura di montagna sta facendo passi da gigante verso la multifunzionalità e verso l’innovazione. Non si produce solo più cibo ma le aziende offrono anche servizi sociali e turistici importanti per le vallate e per la stessa città di Torino. Dobbiamo avviare una stagione di confronto sul piano locale per dare all’agricoltura di montagna un futuro di rilancio economico. Questa nuova legge andrà quindi applicata nel Torinese con progetti concreti anche per colmare il divario di servizi tra le valli e il capoluogo».

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