5 Febbraio 2008
1.500 torinesi chiedono etichette più trasparenti per suini e conigli

TORINO – Millecinquecento cittadini hanno firmato per sostenere la Coldiretti del Piemonte nella battaglia per ottenere l’indicazione obbligatoria in etichetta anche per le carni di suino e di coniglio. E’ successo domenica 3 febbraio, al mercatino di Campagna Amica, in piazza Palazzo di Città, davanti al municipio di Torino.
Gli allevatori hanno portato nel centro cittadino maiali e conigli per sensibilizzare il consumatore sull’importanza di conoscere l’origine dei prodotti che arrivano sulla tavola. Tra le sessanta bancarelle del mercatino di Campagna Amica in due banchetti sono state raccolte 1.500 firme dei cittadini e consumatori che chiedono al ministero delle Politiche agricole e al ministero dello Sviluppo economico di individuare le modalità per l’indicazione obbligatoria nell’etichetta dell’origine delle carni suine e di coniglio.
"In questo modo – spiega Emilio Fugazzi, direttore Coldiretti Torino – sarà possibile controllare l’origine del prodotto, assicurare la rintracciabilità dell’origine delle carni suine e di coniglio e dei loro trasformati, evitando il rischio di possibili contraffazioni a danno del diritto dei cittadini-consumatori di effettuare scelte consapevoli".
Oggi agli allevatori i maiali vengono pagati 1,25 euro per chilogrammo, una quotazione bassa non sufficiente a coprire i costi di produzione. Il prezzo della carne di maiale, passando dalla stalla alla tavola, si moltiplica per cinque se si acquista la braciola, per dieci se si compra il salame e fino ad oltre venti volte quando è il prosciutto a finire nella busta della spesa.
Stessa situazione anche per gli allevamenti di conigli. A fronte di un prezzo medio di 1,5 euro per chilogrammo riconosciuto agli allevatori, la carne di coniglio viene pagata dai consumatori fino a otto euro. Il valore di partenza, nei passaggi della filiera dalla stalla alla tavola, lievita fino al 430 per cento.
Riccardo Chiabrando, presidente Coldiretti Torino, conclude: "L’iniziativa a Torino dei berretti gialli è volta a ridurre la forbice dei prezzi dalla stalla alla tavola: un divario che mette a rischio importanti produzioni del Made in Italy agroalimentare subalpino. Imprenditori agricoli, cittadini e consumatori possono firmare la petizione popolare recandosi presso tutte le sedi della Coldiretti".

I MERCATI DELLA DOMENICA DI CAMPAGNA AMICA

     

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