Un gruppo di giornalisti e blogger torinesi è stato accompagnato da Coldiretti Torino alla scoperta del grano, tra le colline di Chivasso, dove, da 4 anni è attiva la filiera del Gran dij Bric.
Il press tour “Alla scoperta del grano locale torinese: la filiera del Gran dij Bric” è stato l’occasione per approfondire la conoscenza di un argomento molto presente nei media: trattato nelle pagine di economia ed esteri a causa del blocco delle esportazioni da Ucraina e Russia ma trattato anche nelle rubriche di salute, di ambiente, di gastronomia. Un tema che i giornalisti affrontano moltissimo negli ultimi anni ma che spesso non conoscono a fondo.
Il tour è stata la seconda iniziativa di Coldiretti Torino dedicata alla conoscenza del grano tra gli operatori della comunicazione dopo la mattinata di lezione con molti esperti organizzata a palazzo Carpano, sede regionale e provinciale di Coldiretti.
All’arrivo al municipio di Casalborgone i giornalisti e il blogger sono stati accolti dal sindaco Francesco Cavallero, dall’assessore all’agricoltura Romina Da Lozzo, dalle consigliere comunali Nilde Caldieraro e Tamara Iannello che hanno offerto un welocome coffee con biscotti della filiera.
Nel teatro comunale il progetto Gran dij Bric è stato illustrato dal sindaco, dal vice direttore di Coldiretti Torino, Giancarlo Chiesa, dalla presidente della sezione di Casalborgone di Coldiretti, Ornella Cravero, dal funzionario Mauro Daveni (che ha seguito la filiera fin dalla sua creazione)
Al termine dell’introduzione i giornalisti si sono spostati alla panetteria-forno Fratelli Capone dove, Mario Capone ha spiegato come si panifica la farina del Gran dij Bric soprattutto per fare la Grisa, pane dalla forma bizzarra e dalla consistenza biscottata che è uno dei pani tradizionali piemontesi: poco lievito ma lunga e lenta lievitazione.
In seguito, il gruppo è stato accolto al Molino di Casalborgone, azienda storica del territorio che ha subito creduto nel progetto di filiera. Qui, Andrea Gaiato e il figlio Lorenzo hanno illustrato fin nei minimi particolari tutti i passaggi che occorrono per macinare le diverse farine. I giornalisti hanno così appreso le analisi dell’umidità e del glutine, le definizioni delle farine di forza e dei diversi livelli di purificazione delle farine.
Il pranzo si è svolto presso Cascina Caccia, azienda agricola confiscata all’ndrangheta dove sono state infornate focacce e pizze al padellino impastate con farine della filiera Gran dij Bric e dove Fabio Nicola ha spiegato la storia travagliata e le attività del centro per la legalità gestito da Libera.
Nel pomeriggio, con le temperature più calde e i campi bene asciutti, è stato possibile filmare e fotografare la trebbiatura in un campo della filiera. Sul campo è stato spiegato quando va raccolto il grano, come lavora una trebbiatrice e, soprattutto è stato fatto toccare con mano come la siccità abbia provocato la perdita di produzione con spighe più piccole e un numero ridotto di chicchi per ciascuna spiga.