28 Dicembre 2021
Ok dal governo al decreto flussi, salva la manodopera nei campi

Con il decreto flussi 2021, sugli ingressi dei migranti anche stagionali è salva la stagione dei raccolti.

Senza la garanzia di una manodopera nei campi, si rischiava di ritrovare i problemi del 2020, quando con il blocco delle frontiere l'agricoltura si è trovata in crisi.

"La firma del decreto flussi è importante per salvare i raccolti e cogliere nel settore agroalimentare le opportunità che vengono dalla ripresa economica in un settore che resta ancora fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri nonostante la crescita di interesse tra gli italiani". Questo afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’annuncio del premier Mario Draghi della firma del provvedimento da parte del Governo atteso in Consiglio dei Ministri.

"Una necessità – sottolinea la Coldiretti – per garantire la programmazione di fronte alle crescenti di difficoltà di spostamento tra le frontiere a seguito della pandemia. L’agroalimentare italiano sta uscendo dalla pandemia più forte di prima con il record di fatturato e quello delle esportazioni che raggiungeranno i 52 miliardi a fine anno".

Per sostenere la crescita è necessario garantire la presenza di lavoratori in un settore come quello agricolo dove un prodotto su quattro viene raccolto da mani straniere, con 368mila lavoratori provenienti da 155 Paesi diversi, che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura, fornendo il 29 per cento del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il dossier del Centro studi e ricerche Idos al quale ha collaborato la Coldiretti.

Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.

"Ma per salvare le produzioni Made in Italy occorre anche – aggiunge e conclude la Coldiretti – dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter essere impiegati nei campi attraverso una radicale semplificazione del lavoro agricolo. Un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà".

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