
Ennesimo incidente, mortale, nel tratto novarese dell’autostrada A26, qualche notte fa, a causa di due grossi cinghiali che stavano attraversando la carreggiata. Dopo un urto violentissimo l’auto è finita fuori strada con due passeggeri morti e il terzo ferito.
Coldiretti commenta così quanto accaduto: “La situazione sempre più preoccupante per la sicurezza dei cittadini. In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici e oltre otto italiani su 10, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero”.
“Già nel lockdown, con lo stop alla caccia di selezione e con meno gente a presidiare i territori, si era verificata una vera invasione della fauna selvatica nelle nostre campagne fino addirittura alle porte delle città e sulle strade principali –spiega Fabrizio Galliati presidente di Coldiretti Torino - mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini, di chi trasportava generi alimentari e dei soccorsi medici. Con la riapertura della caccia di selezione certo non è cessata l’emergenza che, oltre all’incolumità delle persone, mette in gioco i raccolti, frutto del lavoro dei nostri imprenditori che, nonostante le difficoltà, non si sono mai fermati e hanno continuato a produrre cibo. Oltretutto non possiamo dimenticare le aggressioni ai greggi da parte di lupi e animali selvatici che, dalla montagna, ormai sono scesi fin nelle aree collinari, mettendo in serio pericolo e difficoltà le imprese agricole e la popolazione. Sono urgenti, quindi, misure di contenimento per evitare incidenti mortali, come quello autostradale dei giorni scorsi, per garantire i raccolti e per non abbandonare i pascoli, costringendo alla fuga migliaia di famiglie che, da generazioni, popolano le nostre montagne, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati in agricoltura. Serve, dunque, responsabilità nella difesa, da parte delle istituzioni e degli organi competenti, degli allevamenti, delle imprese e dei pastori che, con coraggio, continuano a presidiare i territori e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado, frane e alluvioni”.
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-188ColdirettiTorino2020