6 Aprile 2020
“Golden power” anti shopping straniero a difesa del made in Italy agroalimentare

Coldiretti favorevole alla proposta del ministro dello Sviluppo Patuanelli

 

TORINO La tutela del patrimonio agroalimentare made in Italy rappresenta una svolta storica dopo che ormai tre marchi storici su quattro sono finiti in mani straniere e vengono spesso sfruttati per vendere prodotti che di italiano non hanno più nulla. Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, commenta in modo favorevole l’annuncio de Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo ecnomico, intenzionato a estendere anche all’agroalimentare il golden power – potere d’oro – anti shopping straniero a difesa delle imprese italiane. Fabrizio Galliati aggiunge: «Si tratta di un’inversione di tendenza dopo che negli ultimi decenni gli stranieri hanno acquisito quote di proprietà nei principali settori dell’agroalimentare italiano, dalla pasta all’olio, dagli spumanti ai gelati, dai salumi fino ai biscotti. Si è trattato di uno shopping senza freni».

Negli anni sono volati all’estero, tra l’altro, i marchi dell’olio Bertolli, Carapelli, Sasso, Sagra e Filippo Berio, la pasta Buitoni e la pasta Del Verde, il latte e formaggi di Parmalat, Galbani, Invernizzi, Locatelli e delle Fattorie Scaldasole, i salumi Fiorucci, la birra Peroni, i gelati Grom, Antica gelateria del Corso e Algida, i cioccolatini Perugina e Pernigotti, lo spumante Gancia, l’Orzo Bimbo, i cracker Saiwa, le bibite San Pellegrino, i liquori Stock, le caramelle la Sperlari ma anche Acetum spa, principale produttore italiano dell’Aceto Balsamico di Modena Igp e la Nuova Castelli che è il principale esportatore di Parmigiano Reggiano Dop.

«L’emergenza Coronavirus ha ridotto gli scambi commerciali, sia per la chiusura delle frontiere, sia per le difficoltà nei trasporti. Tutto questo sta facendo emergere la consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo made in Italy e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza – chiude Fabrizio Galliati –. In questo scenario l’Italia, che è il Paese con più controlli e maggiore sostenibilità, ne potrà trarre certamente beneficio. Occorre però invertire la tendenza del passato a sottovalutare il potenziale agricolo e alimentare nazionale. Tra questi i prodotti d’eccellenza del made in Piemonte: dal vino al riso, dagli ortaggi alla frutta, dai fiori ai formaggi, dalle farine fino alla carne della pregiata razza bovina piemontese».

-46ColdirettiTorino2020

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