16 Giugno 2023
Torino ha incontrato l’erbaluce, vitigno piemontese 2023

Nella prestigiosa cornice del cortile aulico di palazzo Carpano, dove si stabilì la società creata da Antonio Benedetto Carpano inventore del vermouth, Coldiretti Torino ha ospitato l’evento “Torino incontra l’erbaluce”, la prima iniziativa organizzata nel capoluogo per celebrare l’erbaluce vitigno piemontese del 2023.

«È importante uscire dal territorio dell’erbaluce per promuovere il nostro vino in città – ha ricordato il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Torino deve conoscere meglio tutte le forme dell’erbaluce e deve iniziare ad apprezzare l’innovazione che i nostri viticoltori e cantinieri stanno introducendo in questo antico vino canavesano».

Come è stato detto dagli esperti intervenuti l’erbaluce è cambiato, sia per via del cambiamento climatico che ne sta facendo un vino più corposo sia per le nuove tecniche di vinificazione che stanno lavorando sempre più i mosti in forma spumante.

La serata torinese ha lanciato la sfida al prosecco per fare dell’erbaluce il vino a bollicine più amato dai torinesi soprattutto per gli aperitivi. Non a caso, per l’occasione sono stati anche presentati due cocktail, a base di erbaluce spumante, realizzati dai bartender di Affini: Aperegina, erbaluce spumante con liquore Green Bee, creato con erbe amaricanti tipiche del vermouth unite al bitter e dolcificato con miele e BVS Barrel Vermouth-Spritz, erbaluce spumante con vermouth invecchiato un anno in botte di rovere insieme a mosto acetato. Entrambi i cocktail hanno voluto dimostrare come l’acidità e la sapidità tipiche dell’erbaluce combinate con la dolcezza del vermouth creino sapori perfetti per un aperitivo che stuzzichi le papille gustative prima di cena.

Ma oltre all’innovazione della forma a “champagne” non bisogna dimenticare la tradizionale vinificazione a passito, meno conosciuta del vin santo toscano ma con una freschezza unica che si sposa al dolce ricavato dall’appassimento degli acini prima della torchiatura. Senza contare la classica versione a vino fermo che ha fatto la lunga storia di questo vitigno già presente in epoca medievale e probabilmente introdotto in epoca romana. Un vitigno coltivato a pergola per conferire il massimo di calore in climi non proprio mediterranei con le classiche “topie” canavesane che creano un paesaggio viticolo unico e di grande interesse turistico.

Nel corso della serata sono stati degustati i vini delle aziende: Fratelli Picco, Caluso; Luca Leggero, Villareggia; Bruno Giacometto, Caluso; Cantina Erbaluce di Caluso; Tenuta Roletto, Cuceglio; Cantina della Serra, Piverone; Loris Caretto, San Giorgio Canavese; Cascina Ceich, Aglie’; Massoglia, Agliè.

Durante l’evento sono intervenuti Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino che ha fatto gli onori di casa e ha ricordato che Coldiretti rappresenta buona parte dei produttori di uva erbaluce e che segue il settore vitivinicolo con una specifica commissione interna; Gianna Pentenero, assessore con deleghe al progetto metromontano del Comune di Torino che ha spiegato come la città sia sempre più legata al suo territorio; Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino, che ha ricordato l’impegno dell’ente camerale per la promozione dei vini del territorio, Gallina era accompagnato dal segretario generale Guido Bolatto; Maria Rosa Cena, sindaco di Caluso che ha spiegato come l’erbaluce sia parte dell’identità del paese; Caterina Pistono, presidente Pro Loco di Caluso che ha annunciato come si svolgerà la Festa dell’Uva di Caluso la terza settimana di settembre 2023; Patrizia Actis Dato, Ninfa Alba Luce 2022 in carica fino alla prossima Festa dell’Uva che ha raccontato la leggenda che vuole il vitigno erbaluce nato da una lacrima della ninfa caduta su un rovo per la commozione data dalla felicità degli antichi canavesani per la nascita della ninfa dall’amore tra il dio Sole e la dea Alba favoriti dall’intercessione della dea Luna.

Infine, l’assessore regionale all’agricoltura e cibo Marco Protopapa ha spiegato che la Regione ha istituito il riconoscimento di “vitigno dell’anno” per stimolare la promozione delle uve autoctone piemontesi.

Alla serata hanno partecipato anche i sindaci del territorio e la console del Cile Vivien Liliana Jones Saporetti che ha spiegato come il Cile sia interessato a vini come l’erbaluce.

Nella seconda parte della serata, sono intervenuti gli esperti Vincenzo Gerbi, docente scienze e tecnologie alimentari dell’Università di Torino che ha spiegato le trasformazioni in atto nel modo di vinificare l’erbaluce ricordando la storia delle vinificazioni di questo vino così identitario; Lorenzo Labriot, sommelier, delegato Ais - associazione italiana sommelier per il Canavese ha guidato la degustazione dell’erbaluce e invitato gli ospiti a cogliere i sentori particolari di questo vino; Corrado Scapino, presidente dell’enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, ha ringraziato la Regione per avere conferito per due anni di seguito il riconoscimento a vini del torinese; Bartolomeo Merlo, presidente del Consorzio per la tutela e la valorizzazione dei vini DOCG di Caluso (e DOC di Carema e Canavese) e presidente cooperativa produttori che ha illustrato la situazione di forte cambiamento e innovazione tra i produttori di erbaluce; Bruno Giacometto che ha spiegato il ruolo di promozione della Credenza vinicola di Caluso; Ivo Actis Dana, presidente Cantina sociale della Serra di Piverone ha ricordato l’origine della cantina sociale voluta da Adriano Olivetti e dai produttori della Serra.

La promozione dell’erbaluce da parte di Coldiretti Torino continuerà con prossime iniziative.

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