17 Gennaio 2008
Quale futuro per il Mercato ingrosso fiori?

TORINO – Quale futuro per il Mif, Mercato ingrosso fiori? Se lo chiedono i florovivaisti torinesi che hanno inviato a Cesare Vaciago, direttore generale della Città di Torino, le loro richieste in merito all’ipotesi di trasferimento del Mercato ingrosso fiori, sito attualmente in via Perugia, presso il Caat, Centro agro alimentare torinese.
Riccardo Chiabrando, presidente Coldiretti Torino, spiega: "I produttori floricoli intendono accettare il trasferimento al Caat solo se verrà messo a disposizione un’intero capannone. Sinora le proposte della Città di Torino prevedono la collocazione dei floricoltori all’interno dell’edifico contrassegnato dal numero 05, a fianco di operatori ortofrutticoli. Grossisti e produttori floricoli necessitano di poter disporre dell’intero capannone, mentre per gli operatori stagionali si chiede la sistemazione in strutture modulari esterne, adiacenti il fabbricato".
Emilio Fugazzi, direttore Coldiretti Torino, aggiunge: "Il trasferimento del Mercato fiori è stato imposto a seguito della vendita, da parte del Comune di Torino, dell’immobile di via Perugia. Da alcuni mesi è in funzione un tavolo di concertazione che ha l’obiettivo di definire una soluzione che eviti lo smantellamento del Mercato. Il Caat è risultato l’unica sede con dimensioni sufficienti ad accogliere produttori e grossisti floricoli. In sede di trattativa, a fronte delle richieste dei produttori, il Comune di Torino ha accettato alcune condizioni, fra cui: il mantenimento degli attuali costi di plateatico; la ridefinizione delle vie di accesso all’edificio per tutti gli avventori del settore floricolo – gli operatori, i commercianti e i consumatori –; una gestione indipendente rispetto agli altri settori merceologici del Caat; una adeguata promozione della nuova struttura mercatale presso tutti i potenziali fruitori. La richiesta di avere a disposizione l’intero capannone 05 dovrà essere negoziata sempre con il Comune e di concerto con il Caat". Le richieste dei produttori sono state formulate con un documento – firmato congiuntamente da Coldiretti, Confagricoltura e Cia – che all’inizio di gennaio è stato inviato a palazzo civico: ora si attendono risposte. Entro fine mese, dai grossisti e dalle associazioni dei fioristi, dovrebbero arrivare eventuali proposte alternative di collocazione rispetto al Caat.
Riccardo Chiabrando, conclude: "Il rischio da evitare è che Torino perda il servizio fornito dal Mercato all’ingrosso dei fiori. Non bisogna dimenticare che fra i compiti dei mercati all’ingrosso – oltre a favorire un rapporto diretto tra produzione e distribuzione al dettaglio – vi sono il miglioramento dell’approvvigionamento e l’eliminazione dei fattori che determinano l’ingiustificato aumento dei costi e dei prezzi al consumatore. Tali funzioni potrebbero venire meno con la realizzazione di una struttura gestita dai soli privati. Oggi il Mercato ingrosso fiori vede la presenza di 50 produttori, in rappresentanza di 250 aziende florovivaistiche, presenti in provincia di Torino". Nelle prossime settimane il tavolo di concertazione sarà chiamato a decidere la nuova collocazione del Mercato ingrosso fiori.

I MERCATI DELLA DOMENICA DI CAMPAGNA AMICA

     

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