Per Coldiretti sono insufficienti le risorse per l’indennità compensativa
Riaprire il confronto con l’Ue: per l’agricoltura servono interventi strategici
TORINO - La Giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’Assessore all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa, ha recepito le modifiche al Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Piemonte, approvate il 5 giugno 2020 dalla Commissione europea, consistenti in una rimodulazione dei fondi: 30 milioni di euro complessivi vengono concentrati sulle misure del Psr per l’agroambiente, il biologico, l’indennità compensativa e i giovani agricoltori.
Si tratta di provvedimenti che Coldiretti ritiene non sufficienti. Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, motiva così il giudizio negativo: «Ribadiamo che continuano a non essere sufficienti le risorse relative all’indennità compensativa. Stanziare fondi pari ad appena la metà delle effettive esigenze, significa che a farne le spese saranno oltre 8.000 aziende agricole che, con il loro lavoro presidiano territori svantaggiati. Tutto ciò anche a fronte e nonostante le rilevanti difficoltà legate all’emergenza sanitaria del periodo».
Il presidente di Coldiretti Torino aggiunge: «In questa fase sarebbe necessaria una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse residue del Psr proprio perché le nostre imprese, soprattutto quelle più colpite dall’emergenza corona virus, hanno bisogno di liquidità. Pensando anche al prossimo biennio serve vengano messe in atto, avviando un confronto con il livello europeo, misure straordinarie per superare questa fase di crisi e possano essere sostenuti gli interventi già pianificati nei bandi del 2019. Per questo chiediamo che la Regione Piemonte si faccia portatrice delle effettive esigenze del settore agricolo piemontese, guardando, in primo luogo, all’imprenditoria giovanile che deve essere posta al centro dell’attenzione poiché rappresenta un motore innovativo dell’economia territoriale. Alla luce delle dichiarazioni del Commissario europeo all’agricoltura, che si è reso disponibile ad agevolare la riprogrammazione dei Psr, chiediamo alla Regione Piemonte di riaprire il confronto con l’Ue per concentrarsi su interventi strategici a favore delle imprese agricole che lavorano e resistono fronteggiando le difficoltà legate all’emergenza coronavirus».
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