26 Settembre 2019
La Coldiretti ha chiesto alla Regione Piemonte lo stato di crisi per i settori apistico e frutticolo

 TORINO Coldiretti ha chiesto alla Regione Piemonte l’avvio delle procedure per ottenere il riconoscimento dello stato di crisi per i settori apistico e frutticolo. La richiesta, firmata da Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale, è partita il 23 settembre scorso, indirizzata ad Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte e a Marco Propapa, assessore regionale all’Agricoltura, cibo, caccia e pesca. In Piemonte l’annata è caratterizzata da un andamento climatico anomalo con sempre più frequenti fenomeni meteorologici estremi, quali temperature stagionali inconsuete, prolungati periodi siccitosi o piovosi, trombe d’aria e violente grandinate.
      Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, informa: «L’anomalo andamento meteo ha condizionato la produzione di miele e il comparto frutticolo. In particolare è crollata la produzione del miele, le stime arrivano fino a un calo del 70 per cento rispetto alle annate normali. Le api hanno patito gli sfasamenti climatici. Il rischio? Vedere aumentare l’arrivo di miele proveniente dall’estero. La concorrenza al miele Made in Piemonte arriva dalla Cina e dall’Est Europa. Da questi due Paesi proviene miele spesso a basso costo, non all’altezza degli standard qualitativi subalpini».
      «Il poco miele piemontese prodotto è comunque di elevata qualità – aggiunge Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino - per questo invitiamo i consumatori a leggere con attenzione l’etichetta del miele che si acquista. Per il miele l’indicazione d’origine è obbligatoria. Consigliamo ai consumatori di privilegiare gli acquisti nei punti di vendita diretta del circuito Campagna Amica direttamente in azienda o nei mercati dei produttori».
«Per quanto riguarda la frutta – informa Michele Mellano – registriamo: prezzi alla produzione inferiori ai costi di sostenuti dalle imprese agricole; tempi di pagamento alle imprese troppo dilazionati; non mancano poi le emergenze fitosanitarie che condizionano le produzioni. A fronte di queste situazioni riteniamo fondamentale che la Regione Piemonte, come chiesto da Coldiretti al presidente Alberto Cirio e all’assessore Marco Protopapa, avvii l’iter per arrivare al riconoscimento dello stato di crisi per il comparto apistico e per quello frutticolo. L’obiettivo è attivare , quanto prima, le misure necessarie per venire incontro agli apicoltori e ai frutticoltori che, sinora da soli, stanno fronteggiando queste criticità».

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