12 Novembre 2021
La Coldiretti chiede alla Regione Piemonte di convocare un tavolo di filiera del latte bovino

Sulla spinta del protocollo nazionale firmato dall’intera filiera lattiero-casearia

E’ urgente che la Regione Piemonte convochi un tavolo di filiera del latte bovino al fine di avere un confronto con tutti gli attori piemontesi del comparto lattiero-caseario per tradurre sul territorio la firma, avvenuta a livello nazionale, del Protocollo per la salvaguardia degli allevamenti italiani. Questo ha chiesto Coldiretti Piemonte con una missiva inviata al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e all’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, dopo l’intesa avallata a livello nazionale dal ministro delle Politiche Agricole.

«Con un atto di responsabilità è stata accolta la nostra proposta per un aumento di 4 centesimi del prezzo minimo del latte alla stalla in Italia senza che vi sia un impatto sui consumatori». Ha affermato nei giorni scorsi il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini, nel commentare il protocollo di intesa nazionale firmato dall’intera filiera al tavolo convocato dal ministro Stefano Patuanelli sulla crisi del latte, su sollecitazione della Coldiretti e che viene ora istituzionalizzato. Ettore Prandini aveva aggiunto: «L’intesa nazionale salva le 26mila stalle da latte italiane rimaste che nel corso dell’anno 2021 hanno dovuto subire un rilevante aumento dei costi di produzione con un rincaro delle materie prime e dei foraggi. SI tratta ora si tratta di valorizzare la filiera lattiero-casearia nazionale, che esprime un valore di 16 miliardi di euro, occupa 100.000 persone e genera una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale nel Paese e che rappresenta, di fatto, il primo comparto dell’agroalimentare nazionale».

Coldiretti Piemonte, prendendo la palla al balzo, nella missiva inviata in Regione Piemonte ricorda che “Il comparto latte sta già vivendo forti speculazioni di alcuni caseifici, che abbassano il prezzo pagato agli allevatori, e i rincari relativi alle materie prime, schizzate alle stelle, con il mais che registra +50%, la soia +80% e le farine di soia +35% rispetto allo scorso anno, oltre all’aumento dei costi di trasporto”.

Per Coldiretti è necessario dare stabilità alla zootecnia da latte subalpina che ha un’importanza che non riguarda solo l’economia, ma ha rilevanza financo sociale e ambientale perché. Infatti quando una stalla chiude si perde un sistema composto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e, soprattutto, di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori, soprattutto nelle zone svantaggiate”.

Oggi il Piemonte conta oltre 1.600 stalle da latte, con oltre 120mila vacche. La sola provincia di Torino ha all’attivo 575 stalle con 43mila capi. Nel 2020 la produzione di latte dei capi bovini presenti stalle piemontesi si è attestata su oltre 1.140 tonnellate, con un aumento sull’anno precedente superiore al 4 per cento. Una tendenza confermata anche nei primi sei mesi del 2021.

 

-106ColdirettiTorino2021

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