15 Ottobre 2021
In piena pandemia cresce solo il numero di giovani agricoltori

In Italia nel 2020, anno del covid-19, nate ogni giorno 17 nuove imprese under 35

 

In piena pandemia è cresciuto solo il numero di giovani imprenditori agricoli, con un incremento dell’8 per cento negli ultimi cinque anni, in netta controtendenza rispetto all'andamento generale dell'economia.  Questo emerge dall’analisi della Coldiretti nazionale, sulla base del Rapporto del Centro studi Divulga, in riferimento alla denuncia dell'Ufficio studi della Cgia Mestre, Associazione artigiani e piccole imprese, sul forte calo delle partite Iva in Italia, provocato dall’emergenza Covid-19.

Con la crisi provocata dall’emergenza sanitaria, il settore agricolo – sottolinea la Coldiretti - è diventato il punto di riferimento importante per le nuove generazioni. Nel 2020 ogni giorno sono nate in media 17 nuove imprese agricole condotte da under 35. Una svolta green che ha portato al lavoro nelle campagne italiane 55mila imprese giovani che ha rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini e strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio fino alla produzione di energie rinnovabili.

Nonostante crisi e pandemia in Italia si registra– continua la Coldiretti - un incremento del +4 per cento degli occupati dipendenti in agricoltura, con 11mila nuovi posti di lavoro per giovani in agricoltura negli ultimi 10 anni. Un risultato in controtendenza se si guarda al dato nazionale relativo al lavoro dei giovani, dove calano gli altri settori tra cui: ristorazione (-14%); arte e intrattenimento (-5,5%); manifattura (-4,2%); commercio al dettaglio e ingrosso (-3,7%).

Veronica Barbati, leader dei giovani della Coldiretti, afferma: «La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Occorre ora sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che, mai come adesso, vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono. Oggi la burocrazia sottrae fino a cento giorni all’anno al lavoro in azienda ma, soprattutto, con l’inefficienza, frena l’avvio di nuove attività di impresa contrastando anche le opportunità che possono generarsi attraverso i Bandi dei Psr, Programmi di sviluppo rurale dell’Unione Europea».

 

-90-ColdirettiTorino2021

I MERCATI DELLA DOMENICA DI CAMPAGNA AMICA

     

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