27 Luglio 2020
I Prosciutti cotti alta qualità a marchio Raspini e Rosa saranno firmati con il marchio FDAI-Coldiretti

Il progetto FDAI, Firmato dagli agricoltori italiani, valorizza le filiere agroalimentari italiane

 

TORINO - I Prosciutti cotti alta qualità a marchio Raspini e Rosa saranno firmati dagli Agricoltori Italiani con il marchio FDAI, evidenziato nella confezione, per garantire al consumatore, l’italianità di tutti gli attori della filiera. Mercoledì 22 luglio 2020, nella sede Raspini S.p.A. di Scalenghe, si è svolto l’incontro per la sottoscrizione dell’accordo tra l’azienda piemontese e FDAI-COLDIRETTI, cui hanno preso parte Stefano Albertazzi - direttore generale Filiera agricola italiana, Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti Piemonte, Umberto Raspini, presidente e amministratore delegato della Raspini SpA.

Un traguardo importante, uno di quei momenti che entrano di diritto nella storia di un’azienda: i prosciutti Cotti di alta qualità Raspini e Rosa sono stati scelti, a livello nazionale all’interno del mercato dei cotti, come prodotti che rappresentino quei principi fondamentali che il progetto FDAI intende valorizzare: le produzioni delle Filiere agroalimentari italiane, che garantiscono origine e tracciabilità.

Il primo prodotto, che si fregia di questa importante distintività, è il Gran Paradiso Raspini, prosciutto cotto ottenuto con l’impiego di sole carni italiane, accuratamente selezionate. I maestri salumieri della Raspini mettono a frutto la capacità di saper fare con estrema cura, una lavorazione che preservi tutte le espressioni sensoriali del prodotto, iniziando con una ricetta corta ottenuta solo con l’impiego d’ingredienti naturali e proseguendo con 72 ore di massaggio delle carni, 24 ore di lenta cottura a vapore e 2 settimane di riposo. Il Gran Paradiso sarà disponibile, nel distintivo formato intero e facilmente riconoscibile per il suo stampo che ricorda la legatura a mano e nelle vaschette pronte al consumo. Che dire, una vera eccellenza assolutamente da gustare.

«Questo accordo commerciale è un primo importante strumento che segue il decreto a livello interministeriale per il via libera all’etichetta d’origine dei salumi Made in Italy – spiega Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino – e testimonia il nostro impegno e quello di chi crede nel territorio, come Raspini, e intende valorizzare le produzioni locali. In questo modo l’azienda si è impegnata a utilizzare e valorizzare ulteriormente i suini piemontesi. La filiera suinicola piemontese conta 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1milione e 200mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale. Questo progetto di filiera, su cui Coldiretti ha lavorato negli ultimi mesi, è un passo decisivo che conferma un impegno comune per garantire agli allevatori una reale valorizzazione dei suini Made in Piemonte ed al consumatore finale una elevata qualità del prodotto».

 

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