TORINO - 229 allevamenti del Piemonte aderenti al circuito Asprocarne Piemonte e Consorzio Carni Qualità Piemonte, hanno ottenuto, primi in Italia, la certificazione sulla base del Sqnz, Sistema di qualità nazionale in zootecnia, del “Vitellone e/o Scottona ai cereali”. L’ente di controllo, Inoq di Moretta, ha rilasciato il certificato il 29 gennaio 2018.
    Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, afferma: «Gli allevamenti certificati Sqnz in provincia di Torino  sono 75. Questa certificazione è un traguardo importante raggiunto dal sistema degli allevatori subalpini di bovini da carne che vede nuovamente primeggiare il Piemonte nel campo della qualità e della sicurezza alimentare».
    Franco Martini, presidente di Asprocarne Piemonte, afferma: «Dobbiamo ringraziare per questo riconoscimento in primis i nostri allevatori che, ancora una volta, hanno creduto nei sistemi di qualità certificati aderendo in gran numero. Ritengo importante ringraziare per la fattiva collaborazione l’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte che, con forza, hanno sostenuto la partenza dell’Sqnz anche attraverso l’emissione del bando a valere sulla Misura 3.1.1 del Psr regionale che garantirà, per i prossimi 5 anni, i fondi necessari a coprire i costi di certificazione a carico degli allevamenti».
    Franco Martini chiude così: «Vorrei estendere il ringraziamento anche ai colleghi delle Organizzazioni dei produttori delle altre Regioni: Unicarve, Azove e Coop Scaligera per il Veneto, Bovinmarche e Consorzio Carne Di Sicilia, che insieme a noi condividono il percorso all’interno del Consorzio “Italia Zootecnica” per portare finalmente a termine il Piano nazionale carni bovine e per dare un nome alla carne bovina prodotta in Italia. In queste settimane siamo in contatto con i principali player del mercato nazionale per iniziare il percorso di valorizzazione delle carni certificate Sqnz con il Consorzio sigillo italiano in modo tale da rendere visibile al consumatore la provenienza delle nostre produzioni di qualità certificate e per consentirgli con un colpo d’occhio di identificare nelle vaschette o nei banchi delle macellerie, le carni dei nostri allevatori a partire dal logo».

-13cdto2018