22 Ottobre 2021
Coldiretti: «Rincaro di petrolio e dei carburanti con effetto valanga su filiere dal campo alla tavola»

In un Paese come l’Italia dove l`85 per cento dei trasporti commerciali avviene per strada l’impennata del costo del petrolio e il conseguente rincaro dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione lungo la filiera, dal campo alla tavola. E’ quanto afferma la Coldiretti nazionale in riferimento al rincaro record delle quotazioni del petrolio ai massimi dall'autunno dell’anno 2014. L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumentano anche i costi delle imprese agricole.

Nelle campagne l’impennata del gasolio agricolo fa raddoppiare i costi per le operazioni di semina che sono scattate da Nord a Sud della Penisola, secondo l’analisi della Coldiretti, ma colpisce con l’arrivo dell’autunno – precisa la Coldiretti – pure le attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre (ad esempio fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione degli animali.

Il rincaro dei costi energetici – continua la Coldiretti – non risparmia neppure i costi di produzione nella filiera agroalimentare come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, quando si acquista una passata al supermercato si paga più per la confezione che per il pomodoro contenuto.

«In questo contesto – afferma Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti – servono interventi strutturali per dotare il Paese di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano nel quale l’agricoltura italiana è all’avanguardia e che può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo del contenimento delle emissioni. Il Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza – conclude il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini – rappresenta in questo senso un’opportunità importantissima per il pieno sviluppo del potenziale offerto del settore del biometano agricolo con l’obiettivo di arrivare alla produzione del 10 per cento di gas rinnovabili nella rete del gas nazionale».

 

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