Coldiretti chiede alla Regione Piemonte di attivarsi per garante la continuità dei contratti in scadenza. Ma sinora non è ancora arrivata nessuna risposta
TORINO «A causa dell’emergenza sanitaria in atto i vari settori produttivi sono in difficoltà. Tra questi il settore lattiero caseario – segnala Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino –. Mentre viene registrata per gli approvvigionamenti delle famiglie un incremento di vendita per i prodotti del settore, contestualmente alcuni caseifici hanno inviato lettere agli allevatori loro conferenti che producono latte, paventando una riduzione di prezzo del latte alla stalla che, fortemente, allarmano il mondo produttivo».
«A fronte di tale situazione – aggiunge Fabrizio Galliati – la Coldiretti ha chiesto alla Regione Piemonte di intervenire per valorizzare le produzioni di latte piemontesi e con un controllo sulle importazioni di latte dall’estero. Sino a oggi la Regione Piemonte non ha attivata nessuna azione per denunciare le speculazioni sul prezzo e le storture lungo la filiera a tutela delle nostre imprese che, nonostante il momento di crisi, stanno garantendo ai consumatori la produzione. Apprendiamo con piacere che anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Marco Protopapa ha improvvisamente scoperto l’esistenza in Piemonte di una filiera virtuosa e unica in Italia per la polvere di latte che, in realtà, funziona già da 10 anni. Le filiere non crescono sugli alberi, ma sono il frutto di un lungo e complesso lavoro».
«Coldiretti ritiene necessario – prosegue Fabrizio Galliati - che la Regione Piemonte si attivi formalmente verso gli industriali affinché garantiscano la continuità dei contratti in essere anche per la nuova campagna lattiero-casearia, sia in termini temporali sia economici». Il presidente di Coldiretti Torino chiude così: «Nonostante le nostre richieste e come invece stanno già facendo anche altre regioni d’Italia, sinora dall’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte non sono arrivate risposte neanche in merito ai dati delle importazioni di latte dall’estero. E’ assurdo che, in questo delicato momento, ci siano industrie piemontesi che continuino a importare latte evitando, quindi, di valorizzare la produzione del nostro territorio».
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